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Leopoldo Franchetti e Sidney Sonnino
La Sicilia nel 1876

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  • LIBRO PRIMO   CONDIZIONI POLITICHE E AMMINISTRATIVE DELLA SICILIA
    • Capitolo VI. RIMEDI
        • § 116. — Come la repressione dei disordini descritti nel presente volume sia atta a render possibile e preparar un miglioramento stabile delle condizioni della Sicilia, ma non ad operarlo.
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§ 116. — Come la repressione dei disordini descritti nel presente volume sia atta a render possibile e preparar un miglioramento stabile delle condizioni della Sicilia, ma non ad operarlo.

Finalmente, quando il Governo avesse trovato mezzi efficacissimi per far prevalere la forza della Legge sulla prepotenza privata, i risultati che otterrebbe sarebbero incompleti e precari. Incompleti, perchè la massima parte delle prepotenze private non violente essendo di competenza delle leggi civili, non potranno, anche coi massimi sforzi esser conosciute e represse dallo Stato, fintantochè gli offesi non verranno da a palesarle ed a invocarne l’aiuto. Precari, perchè le leggi saranno sostenute bensì dalla forza artificiale dello Stato, non da quella naturale degli elementi sociali interessati al loro mantenimento. Lo Stato, coi provvedimenti accennati in questo volume, potrà bensì permettere a questi elementi, se esistono in germe, di sorgere ed acquistar vigore, ma non crearli. La cagione dei mali della Sicilia è nel suo stato sociale, cioè nelle sue condizioni economiche; quelli dureranno quanto queste, nel fondo se non nella forma, e non cesseranno se non quando queste saranno mutate, quando cioè sarà sorta in Sicilia una numerosa classe media. Ora, in un paese come la Sicilia, quasi esclusivamente agricolo, la gran massa della classe media non può sorgere che dall’agricoltura, essere costituita altrimenti che per mezzo di agricoltori agiati. Il problema dei rimedi ai mali della Sicilia, si riduce dunque in ultima analisi, a questo: Se ed in quali modi si possano porre i contadini siciliani in grado di acquistare, se non la proprietà della terra che lavorano, almeno una certa agiatezza ed indipendenza. Questo problema sarà trattato nel libro secondo della presente opera.


 

 




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