§ 3. — Regione montana.
Prima di tutto occupiamoci della regione più
alta e montana, e che resta coperta di neve per una parte dell’inverno.
Questa regione viene detta in molte parti
semplicemente il Bosco; forse perchè era una volta tutta coperta di
selve. Ora esiste ancora qua e là qualche bella selva di castagni e di querci,
ma sono rimasugli che ogni giorno tendono maggiormente a sparire. In questa
regione predomina in primo luogo la pastorizia, con avvicendamento di grano,
specialmente marzuolo, di segale e di orzo. La proprietà è molto grande e vi si
trovano ancora spesso molti diritti promiscui tra Comuni e baroni, e che ancora
non sono stati sciolti, malgrado le ripetute prescrizioni legislative e
regolamentari. Così troviamo in più luoghi dei vasti terreni dove gli alberi
appartengono a un Comune, e il terreno a un barone, o viceversa. Nella regione
montana poi del Messinese, esistono tuttora dei diritti speciali di semina
alternativa, oltre i diritti di tutti i comunisti al pascolo nelle terre
comunali, o anche baronali, al far legna, al prendere pali per le viti, ecc.
Il diritto di semina alternativa
consiste nel diritto, che possiedono alcuni comunisti, per lo più gente civile
e di condizione agiata, di seminare a grano ogni secondo anno un determinato
pezzo di terra, senza pagare alcun fitto o censo di sorta. Nell’anno successivo
in cui la terra vien lasciata in riposo, il pascolo è libero a tutti i
comunisti. Gli aventi diritto alla semina alternativa non coltivano quasi mai
la loro terra da sè; ma ne concedono la coltura per l’anno del grano ai
villani, coi patti di terratico o di metaterìa, che vedremo esser
quelli universalmente in uso per la coltura dei cereali in Sicilia.
Vi sono poi, secondo i diversi luoghi,
proibizioni o consuetudini speciali. Così a Motta Camastra vi è una proprietà
in cui gli alberi sono del marchese di G*.... e la terra è sottoposta ai
diritti di semina alternativa; là però vi è divieto pei possidenti di quei
diritti, di piantare viti. Più in qua invece, e nel Bosco che sovrasta
alla marina orientale della provincia di Messina, se colui che ha il diritto di
semina alternativa pianta una vigna nel suo pezzo di terra, egli ne rimane
proprietario col solo obbligo di pagare la decima dei prodotti al Comune.
Sarebbe inutile voler qui descrivere le
molte e strane varietà dei diritti promiscui di cui qua e là si trovano ancora
dei resti in Sicilia e specialmente nella zona montana. Torneremo a parlare
dello scioglimento di questi diritti.
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