§ 15. — Piana di Terranova.
La pianura di Terranova è stata resa irrigua
dalla diga che vi fece costruire a tutte sue spese verso la fine del secolo
scorso il principe di Monteleone, proprietario di quasi tutto quel territorio.
Quella immensa proprietà appartiene ora ai due fratelli principe di Monteleone
e duca di Terranova. Anche il Comune di Terranova vi ha un latifondo
estesissimo.
Quei latifondi vengono affittati a pochi ricchi
gabellotti, i quali poi subaffittano il terreno diviso in tante particelle a
piccoli affittuari, che direttamente lo coltivano. Anche l’acqua d’irrigazione
è tutta affittata a uno solo, il quale la subaffitta ai coltivatori, secondo la
necessità di ogni podere. Il subgabellotto è per lo più un contadino, che
possiede qualche mulo: chi non ha animali, e non può anche prestare qualche
garanzia, non può sperare di ottenere un podere in affitto. Le colture sono il
frumento alternato col cotone; questo si semina a maggio per esser raccolto a
ottobre e novembre, e la coltivazione ne è molto dispendiosa, richiedendosi
forti spese per l’acqua, per i lavori d’irrigazione, che vengono tutti eseguiti
da’ Calabresi, per le molte arature necessarie, e per la mano d’opera. I
giornalieri, che vi sono numerosissimi, guadagneranno in media L. 1.50 al
giorno, e al tempo dei raccolti L. 3 a 3.50, più il vino e qualche companatico.
Un subgabellotto che abbia quattro o sei muli coltiverà da 20 a 25 ettari di
terra; chi ne abbia uno solo non può coltivare più di un ettaro circa. Questi
subgabellotti minori vanno pure a lavorare come giornalieri presso gli altri.
I grandi rincari nei prezzi del cotone durante la
guerra civile d’America, migliorarono molto le condizioni della piana di
Terranova, e vi fu qualche contadino che si trovò a un tratto possessore di un
discreto capitale. Quando però successero i ribassi del cotone, le condizioni
economiche dei contadini si fecero più difficili, e i prezzi altissimi a cui
erano saliti gli affitti dei terreni non poterono mantenersi: ora la coltura
del cotone tende a diminuire.
Avvicinandosi a Terranova dalla parte del Nord si
trova di tanto in tanto e a qualche miglio dalla città qualche casa rurale,
situata in mezzo a un piccolo giardino d’agrumi e di alberi fruttiferi. Sono le
abitazioni di villani che affittano quegli orti oltre poca terra arativa
all’intorno, quanta possa bastare per produrre il frumento necessario pel
consumo della famiglia. L’aspetto di queste piccole aziende rurali è
sorridente, e desta un’impressione di piacere in chi provenendo dall’interno
dell’Isola ha l’animo rattristato dalla vista di quelle immense estensioni di
campagna, prive affatto di ogni abitazione.
E noi pure seguitando il nostro studio, ci avvicineremo
ora alle città, nelle cui immediate vicinanze abbiamo già visto essere molto
diverse le condizioni agricole.
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