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Leopoldo Franchetti e Sidney Sonnino
La Sicilia nel 1876

IntraText CT - Lettura del testo

  • LIBRO SECONDO   I CONTADINI
    • PARTE PRIMA                       CONDIZIONI ATTUALI
      • Capitolo II.   ZONA INTERNA E MERIDIONALE
        • § 15. — Piana di Terranova.
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§ 15. — Piana di Terranova.

La pianura di Terranova è stata resa irrigua dalla diga che vi fece costruire a tutte sue spese verso la fine del secolo scorso il principe di Monteleone, proprietario di quasi tutto quel territorio. Quella immensa proprietà appartiene ora ai due fratelli principe di Monteleone e duca di Terranova. Anche il Comune di Terranova vi ha un latifondo estesissimo.

Quei latifondi vengono affittati a pochi ricchi gabellotti, i quali poi subaffittano il terreno diviso in tante particelle a piccoli affittuari, che direttamente lo coltivano. Anche l’acqua d’irrigazione è tutta affittata a uno solo, il quale la subaffitta ai coltivatori, secondo la necessità di ogni podere. Il subgabellotto è per lo più un contadino, che possiede qualche mulo: chi non ha animali, e non può anche prestare qualche garanzia, non può sperare di ottenere un podere in affitto. Le colture sono il frumento alternato col cotone; questo si semina a maggio per esser raccolto a ottobre e novembre, e la coltivazione ne è molto dispendiosa, richiedendosi forti spese per l’acqua, per i lavori d’irrigazione, che vengono tutti eseguiti da’ Calabresi, per le molte arature necessarie, e per la mano d’opera. I giornalieri, che vi sono numerosissimi, guadagneranno in media L. 1.50 al giorno, e al tempo dei raccolti L. 3 a 3.50, più il vino e qualche companatico. Un subgabellotto che abbia quattro o sei muli coltiverà da 20 a 25 ettari di terra; chi ne abbia uno solo non può coltivare più di un ettaro circa. Questi subgabellotti minori vanno pure a lavorare come giornalieri presso gli altri.

I grandi rincari nei prezzi del cotone durante la guerra civile d’America, migliorarono molto le condizioni della piana di Terranova, e vi fu qualche contadino che si trovò a un tratto possessore di un discreto capitale. Quando però successero i ribassi del cotone, le condizioni economiche dei contadini si fecero più difficili, e i prezzi altissimi a cui erano saliti gli affitti dei terreni non poterono mantenersi: ora la coltura del cotone tende a diminuire.

Avvicinandosi a Terranova dalla parte del Nord si trova di tanto in tanto e a qualche miglio dalla città qualche casa rurale, situata in mezzo a un piccolo giardino d’agrumi e di alberi fruttiferi. Sono le abitazioni di villani che affittano quegli orti oltre poca terra arativa all’intorno, quanta possa bastare per produrre il frumento necessario pel consumo della famiglia. L’aspetto di queste piccole aziende rurali è sorridente, e desta un’impressione di piacere in chi provenendo dall’interno dell’Isola ha l’animo rattristato dalla vista di quelle immense estensioni di campagna, prive affatto di ogni abitazione.

E noi pure seguitando il nostro studio, ci avvicineremo ora alle città, nelle cui immediate vicinanze abbiamo già visto essere molto diverse le condizioni agricole.

 

 




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