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Leopoldo Franchetti e Sidney Sonnino
La Sicilia nel 1876

IntraText CT - Lettura del testo

  • LIBRO SECONDO   I CONTADINI
    • PARTE PRIMA                       CONDIZIONI ATTUALI
      • Capitolo II.   ZONA INTERNA E MERIDIONALE
        • § 17. — Contratti nei fondi seminativi.
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§ 17. — Contratti nei fondi seminativi.

Nei fondi seminativi238 troviamo quasi tutte le varietà esistenti di contratti agricoli e di sistemi di conduzione. Il piccolo censuario contadino lavora il suo tumolo (are 10.91) di terra colle proprie braccia, nei momenti in cui non trova da locare ad altri la sua opera; il proprietario o censuario di condizione civile ora coltiva i suoi campi a economia, coll’opera di giornalieri, ora li concede a metaterìa, ora li affitta ai villani a piccoli appezzamenti per tre o quattro anni contro canone in denaro. Sulla coltivazione del proprietario colle proprie braccia o coll’opera di giornalieri, non abbiamo qui nulla da osservare.

 

Metaterìe dei fondi seminativi.

I termini del contratto di metaterìa dei fondi seminativi non variano sostanzialmente da quelli che abbiamo ritrovati nelle metaterìe dei feudi, e la condizione economica dei contadini è la stessa. Vi è forse generalmente una maggiore semplicità nella forma dei patti, benchè la loro gravità sia eguale: essi consistono nella divisione a metà, con un’antiparte o terriggiuolo da pagarsi dal contadino sulla sua quota, più sì o no il diritto di guardia; con varietà inoltre di accordi, secondo i luoghi e i terreni, quanto alla restituzione della semenza, sia che si tolga dalla massa prima della divisione, sia invece dalla parte colonica a divisione fatta, sempre però coll’addito di quattro tumoli per salma. Il villano gode soltanto del vantaggio di poter albergare la notte nella sua casa in città nelle epoche in cui lavora nel suo campo. Egli è pure costretto in generale a locare la sua opera come giornaliere, per una parte dell’anno.

Vi sono però tra le due metaterìe alcune diversità non piccole, e che importa qui di notare. E primo, nei fondi, a differenza dei feudi, non ritroviamo che raramente i gabellotti, e mai i due o tre ordini di subaffittuari; onde il contadino è quasi sempre in relazione diretta col proprietario o coi suoi mandatari. La diversità inoltre dei sistemi di coltura nei feudi e nei fondi, tira dietro a una importante differenza di fatto nel carattere economico e sociale delle due metaterìe. Mentre nel feudo il metatiere non ha alcun legame col suolo che coltiva, e muta di anno in anno di campo, e per lo più anche di padrone, nelle metaterìe dei fondi ciò accade meno, non essendovi l’anno di maggese, l’anno di pascolo naturale; onde in queste si riscontra una maggiore continuità nelle relazioni tra proprietario e contadino, ed è reso possibile il fatto che un contadino o una stessa famiglia di contadini, lavori per molti anni di seguito, o anche per generazioni sugli stessi appezzamenti di terra. Non diciamo che questo accada sempre: anzi, per quanto abbiamo potuto vedere, sarebbe un caso assai raro; ma per noi è già cosa importante che il fatto sia possibile, e qualche volta si verifichi. Per questi due caratteri di fatto la metaterìa del fondo seminativo si avvicina più al contratto di mezzadrìa come è conosciuto sul Continente, e del quale si trova forse il tipo più perfetto nella mezzerìa del Val d’Arno.

 

 




238 Coll’espressione «fondo seminativo», intendiamo sempre i terreni nudi seminativi e privi di ogni coltura arborescente; in Sicilia si dicono fondi «a seminerio».






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