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Leopoldo Franchetti e Sidney Sonnino
La Sicilia nel 1876

IntraText CT - Lettura del testo

  • LIBRO SECONDO   I CONTADINI
    • PARTE PRIMA                       CONDIZIONI ATTUALI
      • Capitolo II.   ZONA INTERNA E MERIDIONALE
        • § 28. — Paragone tra giornalieri e borgesi.
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§ 28. — Paragone tra giornalieri e borgesi.

Qui però il lettore vorrà forse fare la seguente domanda. — Se è così triste la condizione generale dei metatieri e dei terratichieri, come mai si spiega che mentre i salari sono relativamente alti in Sicilia, i giornalieri aspirino a diventare metatieri, e vi sia sempre concorrenza tra i contadini per assumere la coltura dei campi a patti così duri come quelli che abbiamo descritti? —

La risposta a questa domanda resulterà più chiara nella seconda parte di questo lavoro, quando avremo esaminato più da vicino il carattere economico dei contratti di partecipazione agricola; ma possiamo scorgere fin da ora come la mancanza di varietà nelle colture della zona di cui discorriamo, in cui tutto, quasi, dipende dalla sola coltura del grano, renda naturalmente più incerta, ristretta a poche epoche dell’anno, e dipendente dalle stagioni, la giornata del bracciante; e come egli quindi venga ad invidiare la condizione del borgese metatiere.

Questi difatti, grazie all’appezzamento di terra che ha preso a coltivare a metaterìa, ha una certa sicurezza del domani, in quanto sa che, per non perdere il resultato del lavoro passato e del capitale già anticipato, il proprietario gli darà sempre qualche soccorso nel caso di bisogno; egli si cura del frutto che poi gli venga imposto, imperocchè non conta tanto sul raccolto, quanto sulla sicurezza che, in vista del raccolto, vi è qualcuno interessato a non lasciarlo morire di fame.

Si aggiunga che l’aver terra a metaterìa è un modo per poter impiegare utilmente, mediante la compra e il lavoro di un mulo, di un asino, ecc., quei pochi risparmi che il contadino possa, per un soffio di fortuna propizia, riescire a mettere insieme. Egli altrimenti non saprebbe in che modo impiegarli a buon frutto, sorvegliandoli pur sempre da vicino. Come metatiere invece il contadino, oltrechè quando possa assumere su di il lavoro del maggese ottiene condizioni migliori, è sicuro poi di trovare nella sementa, nel trasporto dei generi, ecc., un impiego utile alle sue bestie.

Inoltre il metatiere o il terratichiere potranno impiegare utilmente sul loro campo la mezza giornata; cosa che specialmente in Sicilia, come già dicemmo, il giornaliero non può fare, per la grande distanza tra le abitazioni e i campi, onde egli, quando piove la mattina, perde ipso facto tutta la sua giornata: giacchè più tardi non saprebbe dove poter andare a cercar lavoro.

 

 




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