§ 28. — Paragone tra
giornalieri e borgesi.
Qui però il lettore vorrà forse fare la seguente
domanda. — Se è così triste la condizione generale dei metatieri e dei
terratichieri, come mai si spiega che mentre i salari sono relativamente alti
in Sicilia, i giornalieri aspirino a diventare metatieri, e vi sia sempre
concorrenza tra i contadini per assumere la coltura dei campi a patti così duri
come quelli che abbiamo descritti? —
La risposta a questa domanda resulterà più chiara
nella seconda parte di questo lavoro, quando avremo esaminato più da vicino il
carattere economico dei contratti di partecipazione agricola; ma possiamo
scorgere fin da ora come la mancanza di varietà nelle colture della zona di cui
discorriamo, in cui tutto, quasi, dipende dalla sola coltura del grano, renda
naturalmente più incerta, ristretta a poche epoche dell’anno, e dipendente
dalle stagioni, la giornata del bracciante; e come egli quindi venga ad
invidiare la condizione del borgese metatiere.
Questi difatti, grazie all’appezzamento di terra
che ha preso a coltivare a metaterìa, ha una certa sicurezza del domani, in
quanto sa che, per non perdere il resultato del lavoro passato e del capitale
già anticipato, il proprietario gli darà sempre qualche soccorso nel caso di
bisogno; nè egli si cura del frutto che poi gli venga imposto, imperocchè non
conta tanto sul raccolto, quanto sulla sicurezza che, in vista del raccolto, vi
è qualcuno interessato a non lasciarlo morire di fame.
Si aggiunga che l’aver terra a metaterìa è un
modo per poter impiegare utilmente, mediante la compra e il lavoro di un mulo,
di un asino, ecc., quei pochi risparmi che il contadino possa, per un soffio di
fortuna propizia, riescire a mettere insieme. Egli altrimenti non saprebbe in
che modo impiegarli a buon frutto, sorvegliandoli pur sempre da vicino. Come
metatiere invece il contadino, oltrechè quando possa assumere su di sè il
lavoro del maggese ottiene condizioni migliori, è sicuro poi di trovare nella
sementa, nel trasporto dei generi, ecc., un impiego utile alle sue bestie.
Inoltre il metatiere o il terratichiere potranno
impiegare utilmente sul loro campo la mezza giornata; cosa che
specialmente in Sicilia, come già dicemmo, il giornaliero non può fare, per la
grande distanza tra le abitazioni e i campi, onde egli, quando piove la
mattina, perde ipso facto tutta la sua giornata: giacchè più tardi non
saprebbe dove poter andare a cercar lavoro.
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