§ 61. — Partecipazione del
lavorante al prodotto.
La retribuzione data al lavoro sotto forma di
partecipazione del lavorante al prodotto, è nell’industria agricola un fenomeno
assai generale in Italia, e di cui si ritrovano esempi dappertutto, dalle Alpi
fino al Lilibeo. Reputiamo quindi che qualunque studio intorno alle diverse
modalità di tale partecipazione, abbia un interesse speciale per noi Italiani,
a qualunque provincia si appartenga; ed inoltre che è in Italia, e precisamente
dall’osservazione delle condizioni così varie delle nostre popolazioni rurali,
che meglio si possono trarre delle illazioni scientifiche intorno ai vantaggi
ed ai difetti di questa forma di retribuzione del lavoro; forma che tanto è
stata da alcuni magnificata all’estero come panacea per tutti i mali della
classe lavoratrice, e come chiave di tutte le questioni sociali, e da altri
assalita come una innovazione inutile, inefficace e pericolosa.
La partecipazione del lavorante al prodotto è
forse la forma più primitiva, e certamente la più semplice, di repartizione del
valore del prodotto tra i diversi fattori della produzione. Il proprietario e
il lavorante, oppure il capitalista e il lavorante, avendo messo in società per
un determinato scopo di produzione rispettivamente la terra, il capitale o il
lavoro, si dividono poi il prodotto in natura nella misura diversa della
contribuzione di ciascuno verso il conseguimento del resultato comune. Abolita
la schiavitù, era questa la forma più naturale di organizzazione industriale, e
la vediamo difatti al cadere dell’Impero Romano diffondersi in tutta Europa,
applicandosi specialmente all’industria agricola: ad essa invero si adattava
più particolarmente, a cagione della poca parte che vi ha il capitale nei primi
stadi dell’agricoltura, della minore necessità che vi è in essa di fronte alle
altre industrie di una divisione del lavoro, e del potersi i prodotti agricoli
consumare più direttamente dal lavorante, bastando a mantenerlo, anche
indipendentemente da qualunque organizzazione commerciale. Ma col crescere
delle industrie di ogni natura, col moltiplicarsi degli scambi che permetteva e
richiedeva una maggiore divisione di lavoro, e quindi colla maggiore
specificazione delle industrie che sempre più aumentava i rischi della
produzione, la semplice repartizione in natura del prodotto tra il lavoro e il
capitale non poteva più bastare come forma di organizzazione industriale, e fu
necessario appigliarsi a nuovi sistemi, tra cui primeggia quello della
retribuzione del lavorante per mezzo del salario. Parleremo poi più
particolarmente del salario, ma possiamo fin da ora notare quali sono
gl’inconvenienti maggiori che di fronte a esso presenta il sistema della
partecipazione, nella sua forma semplice e primitiva.
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