§ 114. — I salariati fissi.
Cominciamo dai salariati fissi. La prima regola
che qui si potrebbe stabilire, è quella, che una parte del salario debba esser
data in generi e il resto in denaro. Ciò è da consigliarsi come regola
generale; ma quando poi, e sarà il caso più comune, il latifondo disti alquanto
da ogni grosso centro abitato e quindi da ogni mercato, diventa allora un
assoluto bisogno per il salariato fisso che i generi di consumo di prima
necessità gli siano forniti dal padrone. E non converrebbe affatto il sistema
di pagare tutto il salario in denaro, facendosi poi il proprietario venditore
volta per volta al lavorante delle derrate necessarie per il suo mantenimento;
giacchè si cadrebbe in tutti i guai del «truck-system», stato così
giustamente condannato in Inghilterra. Vorremmo però che come parte del salario
si dessero in natura al lavorante soltanto quei generi di consumo di prima
necessità di cui egli non potesse senza disagio fare acquisto da sè nei mercati
lontani, e quelli di cui le variazioni nel prezzo potessero rendere sempre
troppo incerta e instabile la di lui sorte. Così apparisce opportuno che riceva
dal padrone l’abitazione, il grano e le fave o il riso, che formano la base del
suo nutrimento, come pure le medicine e le cure mediche quando cada ammalato.
Non
ripeteremo quanto abbiamo già detto intorno alla necessità primaria della
costruzione di abitazioni decenti per i lavoranti. Ogni famiglia dovrebbe
naturalmente avere abitazione distinta, con annesso un appezzamento di terreno
per uso di orto, dove potesse coltivare da sè una parte dei prodotti necessari
per il proprio sostentamento, come ortaglie, patate, rape, ecc., e allevare un
maiale, e talvolta anche un vitello. La lavorazione di questi appezzamenti di
terra potrebbe anche farsi cogli animali del padrone. È cosa assai importante
per il benessere morale non meno che economico del salariato, che egli abbia così
una piccola azienda rurale in proprio, dove poter impiegare il suo lavoro nelle
ore libere concessegli dal padrone, e più ancora il lavoro della sua famiglia,
Egli con ciò non solo profitta di tutte le forze proprie e della famiglia per
accrescere i suoi guadagni complessivi, ma inoltre impara ad esercitare il
proprio criterio nella direzione delle colture nel suo piccolo podere, e
dall’allevamento di qualche animale può ricavare un utile molto maggiore di
quel che non costi di sacrifizio al padrone il permetterglielo, o anche il
somministrargli qualche mangime297.
A questo modo lo stipendio complessivo del
salariato fisso si comporrebbe di tre elementi; 1° di una somma di denaro; 2° di
alcuni generi di prima necessità fornitigli direttamente dal padrone; 3° del
terreno e degli aiuti necessari perchè egli possa coll’impiego del proprio
lavoro e di quello della sua famiglia accrescere di un poco i suoi guadagni, e
procurarsi una relativa agiatezza.
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