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Leopoldo Franchetti e Sidney Sonnino
La Sicilia nel 1876

IntraText CT - Lettura del testo

  • LIBRO SECONDO   I CONTADINI
    • PARTE TERZA                       RIMEDI E PROPOSTE
      • Capitolo II.   L’AZIONE DEI PROPRIETARI
        • § 114. — I salariati fissi.
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§ 114. — I salariati fissi.

Cominciamo dai salariati fissi. La prima regola che qui si potrebbe stabilire, è quella, che una parte del salario debba esser data in generi e il resto in denaro. Ciò è da consigliarsi come regola generale; ma quando poi, e sarà il caso più comune, il latifondo disti alquanto da ogni grosso centro abitato e quindi da ogni mercato, diventa allora un assoluto bisogno per il salariato fisso che i generi di consumo di prima necessità gli siano forniti dal padrone. E non converrebbe affatto il sistema di pagare tutto il salario in denaro, facendosi poi il proprietario venditore volta per volta al lavorante delle derrate necessarie per il suo mantenimento; giacchè si cadrebbe in tutti i guai del «truck-system», stato così giustamente condannato in Inghilterra. Vorremmo però che come parte del salario si dessero in natura al lavorante soltanto quei generi di consumo di prima necessità di cui egli non potesse senza disagio fare acquisto da nei mercati lontani, e quelli di cui le variazioni nel prezzo potessero rendere sempre troppo incerta e instabile la di lui sorte. Così apparisce opportuno che riceva dal padrone l’abitazione, il grano e le fave o il riso, che formano la base del suo nutrimento, come pure le medicine e le cure mediche quando cada ammalato.

Non ripeteremo quanto abbiamo già detto intorno alla necessità primaria della costruzione di abitazioni decenti per i lavoranti. Ogni famiglia dovrebbe naturalmente avere abitazione distinta, con annesso un appezzamento di terreno per uso di orto, dove potesse coltivare da una parte dei prodotti necessari per il proprio sostentamento, come ortaglie, patate, rape, ecc., e allevare un maiale, e talvolta anche un vitello. La lavorazione di questi appezzamenti di terra potrebbe anche farsi cogli animali del padrone. È cosa assai importante per il benessere morale non meno che economico del salariato, che egli abbia così una piccola azienda rurale in proprio, dove poter impiegare il suo lavoro nelle ore libere concessegli dal padrone, e più ancora il lavoro della sua famiglia, Egli con ciò non solo profitta di tutte le forze proprie e della famiglia per accrescere i suoi guadagni complessivi, ma inoltre impara ad esercitare il proprio criterio nella direzione delle colture nel suo piccolo podere, e dall’allevamento di qualche animale può ricavare un utile molto maggiore di quel che non costi di sacrifizio al padrone il permetterglielo, o anche il somministrargli qualche mangime297.

A questo modo lo stipendio complessivo del salariato fisso si comporrebbe di tre elementi; di una somma di denaro; di alcuni generi di prima necessità fornitigli direttamente dal padrone; del terreno e degli aiuti necessari perchè egli possa coll’impiego del proprio lavoro e di quello della sua famiglia accrescere di un poco i suoi guadagni, e procurarsi una relativa agiatezza.

 

 




297 Vedi: Von der Goltz, op. cit., pag. 169.






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