§ 122. — Associazioni
cooperative di produzione.
Tali associazioni possono essere di due specie:
1° le associazioni cooperative di produzione; 2° le associazioni dirette a
restringere artificialmente la mutua concorrenza dei contadini, col sostituirvi
l’accordo.
Di
vere associazioni cooperative di produzione composte di contadini e
applicate alla condotta di una vasta azienda rurale, non potremmo citare che un
solo esempio fortunato, che fu iniziato in Inghilterra fin dal 1830 sopra una
sua tenuta da un grande proprietario, il signor Gurdon di Assington Hall nel
Suffolk305. I risultati ottenuti in quel primo esperimento furono
splendidi, e tali da indurre il signor Gurdon nel 1854 a estenderne
l’applicazione ad una seconda tenuta. Sono nell’insieme 57 famiglie di
lavoranti agricoli che da uno stato di miseria hanno potuto elevarsi colla
cooperazione ad una condizione di relativa agiatezza, e sono arrivate a
possedere in comune un capitale d’industria di circa 60,000 lire. Eccellenti
sono pure stati gli effetti sulla condizione morale ed intellettuale di quella
gente306.
Non ci fermiamo però su questo unico esempio di
vera associazione agricola cooperativa di produzione, perchè riteniamo che una
tale forma di associazione sia per ora inapplicabile in Sicilia, fuorchè forse
in proporzioni minutissime. Per la riuscita di siffatte associazioni ci
vorrebbe nella classe dei contadini tale una misura di accortezza,
d’istruzione, di prudenza e di abnegazione, quale non è dato sperarla in un
avvenire che non sia lontanissimo: oppure i proprietari dovrebbero con
sagrifici di denaro e di tempo anticipare ai contadini i capitali necessari per
una vasta azienda agricola, e di più logorarsi un buon po’ a regolare
l’andamento dell’azienda, e la repartizione dei profitti tra i soci. Tutto ciò
è teoricamente possibile che avvenga, ma temiamo che in pratica non sia per
molto tempo il caso di discorrerne. Dobbiamo avvertire però che un’associazione
di natura simile fu tentata qualche anno fa a Valledolmo; essa si prefiggeva, a
quel che ci fu riferito sui luoghi, di prendere in affitto un feudo per poi
coltivarlo con forme quasi cooperative; ma malgrado un forte mutuo fornitole
dal presidente, il signor M..., possidente di quei dintorni, sembra che la
società non arrivasse a poter fornire il feudo affittato dei capitali
necessari, oltre la garanzia da darsi al proprietario, onde si dovè
subaffittare il tutto a un gabellotto, e la società si sciolse, con perdita di
parecchie spese incontrate.
Havvi
però un’altra forma di associazione, che ha stretta attinenza con quella
anzidetta, e della quale esiste già qualche esempio in Sicilia307.
Parliamo delle associazioni composte di un numero di contadini che riuniscono i
loro mezzi e il loro credito per poter prendere in affitto diretto dal
proprietario un latifondo, onde poi dividerlo tra i soci in tanti poderi
distinti e divisi in proporzione dei mezzi di ognuno. Qui non si tratta tanto
di vera associazione di produzione che conduca cooperativamente una vasta
azienda rurale, quanto della sostituzione della responsabilità collettiva e
solidale di un numero di famiglie coloniche, a quella del gabellotto
capitalista, e ciò all’intento di far godere i contadini di tutti i guadagni
che ora vanno a quell’intermediario tra essi e il proprietario.
A
Sanfratello già da molti anni un’associazione di circa trenta borgesi e pastori
tiene in affitto alcune terre di proprietà del duca di Terranuova. Una o due
persone compariscono di fronte al proprietario, ma esse sono legate per
contratto con gli altri soci. Si determina in comune la divisione generale
delle colture, e quindi si divide la terra da coltivarsi in tanti appezzamenti
quanti i membri della società. Questi lavorano pure la terra da sè, facendosi
aiutare da salariati308.
Anche a Mistretta si è costituita da un anno,
sopra un modello simile a quello dell’associazione di Sanfratello, una Società
di massari che ha preso un feudo in affitto. Promotori della società sono
stati due ricchi proprietari mistrettesi. È questa del Mistrettese difatti la
regione dove più vivo è lo spirito di associazione nelle popolazioni rurali, e
prova ne sono tutte le varie associazioni pastorali di cui abbiamo fatto cenno
nella prima parte di questo lavoro, le quali pure sono altrettante vere e
proprie associazioni cooperative (
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