Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Leopoldo Franchetti e Sidney Sonnino
La Sicilia nel 1876

IntraText CT - Lettura del testo

  • LIBRO PRIMO   CONDIZIONI POLITICHE E AMMINISTRATIVE DELLA SICILIA
    • PREFAZIONE ALLA SECONDA EDIZIONE
      • XII
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

XII.

 

Fin qui il Discorso che sono stato pregato di premettere a questa nuova edizione dei due volumi per raccogliere su di essi un altro po’ della luce originaria, e per contribuire alla rivendicazione della loro alta importanza.

Mi si consenta ora di esprimere, a mo’ di epilogo, le impressioni che ho provato nel frequente raffronto che m’è accaduto di istituire nel mio interno fra le condizioni dell’Isola che ci si rivelarono allora, e quelle che corrono oggi.

Il primo posto voglio darlo alla soddisfazione con la quale ho potuto accorgermi che avevamo ben ragione di negare ogni serietà alle preoccupazioni della questione politica come allora veniva formulata, e cioè che vi fosse e si agitasse ancora minaccioso un vero partito autonomista. Già lungo tutto questo cinquantennio, attraverso pure alle più complesse vicende, il sentimento nazionalista si è andato sempre rafforzando nei Siciliani, ma alle nostre parole di fede era riservato il più glorioso trionfo nei giorni in cui essi si associarono con entusiasmo al nostro avventurarci nella terribile guerra, e perseverarono con noi nello sfidarne i paurosi pericoli, nel sopportarne i dolorosi sagrifici, nell’accettarne le parziali disillusioni, perchè al pari di noi compresero la grandezza del successo che ci attendeva. — E ad esso oh quanto eroismo, oh quanto sangue, oh quante altre virtù di Siciliani ha contribuito! Quali si sieno le peripezie che si celino nella storia, l’abbraccio fraterno è stretto per sempre, il vincolo nazionale ci ha fusi in una sacra indissolubile unità!

E di un’altra intensa soddisfazione ho sentito il conforto quando m’è occorso di constatare che se traverso il cinquantennio, il turbamento morale della vita siciliana pur troppo non può dirsi ancora sanato, da altro lato immenso è il progresso materiale dell’isola e dovrà pur avere salutari ripercussioni anche nei costumi la sua popolazione che nel censimento del 1871 era di 2,584,099 anime crebbe a 4,299,313 con quello del 1921 a malgrado della fortissima emigrazione, specialmente nella Libia. I depositi solo nella Cassa di Risparmio del Banco di Sicilia, e solo nel periodo 1909-1922 sono passati da 7 milioni a 405. La produzione agraria dev’essere certo assai aumentata se, da una ventina d’anni, come constata lo Zingali, è stata introdotta la rotazione del grano con la fava sarchiata e concimata con perfosfati, e solo su questo binomio viene ora riversato annualmente un milione di quintali di perfosfato12. Gli anni di guerra e dell’immediato dopoguerra non impedirono che anche nel 1922 le esportazioni, che nel Regno figurano tanto al disotto, invece nell’isola superassero le importazioni di oltre 63 milioni, a malgrado della crisi dell’industria zolfifera per cui in quell’anno non si ebbe che il quarto della produzione media e a malgrado la crisi del commercio agrumario che si confida superata con la riapertura dei mercati dell’Europa Centrale e di quelli della Russia.

Io non farò qui un’esposizione dell’odierno risveglio industriale, ma non posso a meno di allietarmi per le grandi promesse insite nell’opera fervorosa della Società Generale Elettrica della Sicilia, della quale è anima l’ing. Enrico Vismara. Egli ha comunicato nel 1923 al Congresso delle Società per il progresso delle scienze ed ora ha pubblicato in un opuscolo13 un importantissimo studio che ben fa arguire quanto la Sicilia potrà in breve influire sul bilancio economico dell’Italia. Mercè un bacino artificiale alimentato dalle piene invernali del Simeto e del Salso quei miracoli di intensificazione culturale che nella Piana di Catania sono vanto di pochi ettari, i quali non temono inondazioni e son forniti già di acque irrigue, si potrebbero estendere a tutti i suoi 30,000 ettari, perchè il corso d’acqua estivo che ora è appena della portata di un metro cubo al minuto secondo s’ingrosserebbe a quella di 15 a 20 metri cubi. Se ne gioverebbero anche molti terreni vulcanici della falda meridionale dell’Etna. Opere simili sono progettate per la Piana di Terranuova e per la Piana dei Greci, in questa trasformando in agrumeti ed in orti feracissimi 2500 ettari tuttora di poco o nessun valore. Questi bacini artificiali creerebbero anche forza motrice e darebbero origine a linee elettriche con le quali procedere a una grande diffusione del sollevamento delle acque, non più traverso le norie già assai preziose in Sicilia, ma traverso elettropompe tanto più efficaci. Sono 350,000 gli ettari sotto la quota 100 che così potrebbero irrigarsi sia a mezzo di acque fluenti dall’alto, sia a mezzo di sollevamento dal sottosuolo; il Vismara calcola che ove si proceda a trasformarne anche solo 60,000, si creerebbe oltre un miliardo di lire di maggior valore.

Ma se il mio cuore esultava nella visione di questa nuova ricchezza, dalla quale anche tanta rigenerazione sociale può bene attendersi, era invece oppresso dalla più profonda tristezza nel sentir che purtroppo non avrei potuto ragionarne coi miei due amici. Come non rimpiangere quella reciproca fiducia, quella dolce intimità, quella cara comunanza di lavoro che ci aveva allora, e per lungo tempo ancora, avvinti insieme? Come non ricordare con Sidney Sonnino anche la parte che ebbe poi nei nuovi destini dell’Italia, con Leopoldo Franchetti tutte le generose manifestazioni del nobilissimo animo suo? Io non so se li avevo più amati od ammirati; ma il mio rimpianto si faceva ancor più doloroso quando correvo col pensiero agli efficacissimi servigi che, sopravvivendo essi, anche pel prestigio del proprio passato, avrebbero sempre potuto rendere, in queste difficilissime ore, alla nostra patria.

 

Enea Cavalieri.

 


 




12 Zingali, Lezioni di statistica economica, pag. 247, Catania, 1924.



13 Ing. Emirico Vismara: La Sicilia nell’Economia dell’Italia quale è oggi e quale potrebbe essere. Milano 1924, Tipolit. Turati, Lombardo e C., 1924.






Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License