Biblioteca Digitale IntraText

S. Alfonso Maria de Liguori
Opera omnia italiane
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Presentazione delle
Opera Omnia Italiane IntraText

Il progetto OOSA è frutto di una lunga collaborazione tra la EuloTech SRL e la provincia napoletana della Congregazione del Ss.mo Redentore, con la direzione di P. Salvatore Brugnano e la direzione scientifica di Nicola Mastidoro.
Iniziata nel gennaio 1997, è giunta a produrre nel dicembre 2003 la raccolta completa delle opere in lingua italiana.

Le Opera Omnia raccolgono 158 opere in lingua italiana e la raccolta completa delle lettere, per un totale di oltre 5,3 milioni di parole. L'opera è suddivisa in 4.989 pagine di testo (contenenti in tutto 30.723 note a piè di pagina) e 54.343 pagine di concordanze.
Nell'opera si fa distinzione tra il testo dell'Autore e il testo di altri. Le concordanze si riferiscono solo alle parole dell'Autore, mentre ignorano le altre. Ciò consente di avere un quadro completo e fedele del lessico di S. Alfonso.
All'inizio di ogni testo sono state inserite schede bibliografiche e di commento utili al lettore. Poiché si tratta di testi non dell'Autore, anche in questo caso essi non sono presenti nelle concordanze.

Il progetto raccoglie tutta la produzione letteraria finora conosciuta di sant’Alfonso.
Questo corpus, pervenuto attraverso edizioni a stampa e alcuni manoscritti (soprattutto le lettere), è stato in seguito trascritto a cura della Congregazione attraverso collaborazioni di diverso tipo.

La presenza di un materiale così disparato e complesso, solo in parte oggetto di una sistemazione scientifica, è stata affrontata applicando rigorosi criteri scientifici e collaborando costantemente con gli esperti redentoristi, tra i migliori conoscitori in assoluto dell’opera del Santo. La gran parte del tempo è stata dedicata a una meticolosa opera di sistemazione delle fonti e correzione delle trascrizioni elettroniche disponibili.

La stessa opere di controllo continua raccogliendo le segnalazioni dei lettori e applicando costantemente i nuovi strumenti che la ricerca EuloTech mette a disposizione di questo e altri progetti.
 

Genesi e tradizione delle opere

Nel trattamento sistematico delle opere di S. Alfonso è stata affrontata innanzi tutto la raccolta dei testi, resi disponibili in formato elettronico da un precedente e lungo lavoro della Congregazione. Poiché per la gran parte delle opere mancano edizioni scientifiche di riferimento, sono state esaminate le edizioni disponibili per individuare per ogni opera l’editio princeps con la quale rappresentarla nelle Opera Omnia.

Già nel corso del '700, quando ancora S. Alfonso era in vita, le sue opere passarono per una cinquantina di editori che riprodussero gli scritti del santo in Italia. Con alcuni di essi S. Alfonso si tenne personalmente in corrispondenza, commissionando la prima edizione del proprio manoscritto e successive ristampe con aggiunte e correzioni. Vi furono anche editori che, sull’onda del successo editoriale che già allora caratterizzava alcune opere, stamparono autonomamente edizioni nelle quali non mancano interventi arbitrari, certamente non richiesti e tantomeno approvati dall’autore. Di tali interventi sono testimonianza il gran numero di varianti collocate negli apparati critici delle opere che hanno avuto un’edizione scientifica.

Purtroppo non ci sono pervenuti, se non in rare eccezioni, i manoscritti originali, autografi o trascritti, né le bozze di stampa su cui intervenne direttamente la mano del santo, non di rado lamentando approssimazione e sciatteria delle tipografie.

Considerando inoltre gli errori nelle stesse edizioni legittime, dovuti in gran parte alle difficoltà di lettura dell’autografo o all’errata interpretazione di correzioni sulle bozze, il quadro generale delle opere è senza dubbio problematico.

Dopo la morte del santo si accrebbe il numero delle edizioni, che a tutt’oggi risultano ancora numerose e pongono sempre più in primo piano l’esigenza di una edizione scientifica, alla quale la nostra opera intende offrire il materiale di base e alcuni strumenti di lavoro.
 

Le diverse edizioni nella stessa opera

Poiché lo scopo delle Opera Omnia IntraText di S. Alfonso è offrire un quadro completo delle opere, sotto forma di corpus ipertestualizzato, ogni opera è presente una sola volta nel corpus.

D’altro canto, nel corso della catalogazione delle fonti e della trascrizione integrale dei titoli delle opere, è risultato evidente che alcune opere sono state pubblicate da più editori.
Pertanto per le opere disponibili in più edizioni è stata individuata l’edizione di riferimento con la collaborazione degli esperti redentoristi.

Elenchiamo qui sotto le opere per le quali disponiamo di più edizioni e le corrispondenti trascrizioni elettroniche. Per ogni opera viene indicata l’edizione accolta:

  • Riflessioni utili ai vescovi: edizione accolta: SH 27
  • Costituzioni e Regole della Congregazione del SS Redentore: edizione accolta: SH
  • Regolamento per li Seminari: edizione accolta: SH
  • Della speranza cristiana: edizione accolta: OA 2
  • Aspirazioni divote: edizione accolta: OA 1

Opere riprodotte in altre opere

Catalogato il materiale disponibile, e fatta richiesta delle fonti mancanti, abbiamo rivolto la nostra attenzione a un aspetto emerso nel corso della preparazione del catalogo delle opere: l’individuazione delle copie di opere.
Per copia di opera intendiamo la riproduzione fedele di un’opera o di parte di essa già esistente come opera a sé o in altra opera. Tale indagine è stata avviata dopo aver constatato che una stessa fonte (es. OT) veniva citata per più opere con la coincidenza parziale dei numeri di pagina.

Per individuare con ragionevole certezza le porzioni di testo, abbiamo utilizzato l’analisi dei segmenti, un metodo della linguistica statistica con il quale, attraverso software specifico (il Sistema Lessicale Integrato della EuloTech), è possibile ottenere le sequenze di parole che si ripetono in un corpus di testi.
L'analisi dei segmenti ripetuti ha permesso di individuare alcuni doppioni tra le opere, la cui presenza è causata dall’uso di includere alcune opere come appendici di altre o con varianti nel titolo. Si tratta in genere di trattati, appendici o singole lettere che, a seconda delle scelte adottate dagli editori, vengono pubblicate come opere distinte o come unità di testo di altre opere.

In questi casi è stata presa in considerazione l’edizione che accoglie l’opera completa e la stessa opera è stata espunta dalle altre opere che la ripetevano al loro interno, valutandone puntualmente l'opportunità con gli esperti redentoristi.
Tali opere sono state comunque richiamate negli indici dell'opera IntraText con un rimando alle opere complete.

Elenchiamo le copie in questione (nominiamo le opere secondo il codice Brugnano):

  • 008: copia di lettera numero 1 in Lettere Volume 3
  • 030: copia dell’Appendice II, pag. 267-314 contenuta in 023
  • 034 (OT 9): copia di Lettera di risposta contenuta in 029 (OT 9, pag. 97-110)
  • 075b: copia di lettera n. 363 in Lettere, Volume 3
  • 041: copia del testo in OM Gaudé 1905-1912, I, pag. 253-291
  • 109b: copia di lettera 309 in Lettere, Volume 3
  • 045 (OT 3): copia della Parte III di 044 (OT 3, pag. 185-288)
  • 056: copia di Lettere volume 3, lettera n. 339
  • 080 (OT 8): copia del trattato Del modo come opera la grazia contenuto in 079 (OT 8, pag. 876-890)
  • 096b: copia di lettera numero 773 pag. 306-310 in Lettere, Volume 2
  • 070 (OT 8): copia di Confutazione del libro francese intitolato “Dello Spirito” presente in 069 (OT 8, pag. 772-781)
  • 071 (OT 8): copia di Confutazione del libro francese intitolato “De la Predication” presente in 069 (OT 8, pag. 781-785)
  • 081 (OT 8): copia del trattato Dell’ubbidienza dovuta alle definizioni del concilio… contenuto in 079 (OT 8, pag 1009-1018)

Trattamento delle note

Il trattamento delle note a piè di pagina è uno degli aspetti più problematici nella creazione di un’opera come questa. Basti considerare il fatto che le opere italiane contengono oltre 32.000 note a piè di pagina, la cui rappresentazione e notazione cambia nelle diverse edizioni disponibili, prodotte nel corso di oltre due secoli. Frequenti sono i casi in cui nella stessa opera sussistono più tipologie di note: bibliografica, filologica, storica, ecc.

La ricchezza e la tipologia di informazioni fornite in nota varia a seconda degli editori e dei curatori. Particolarmente apprezzabile è il ricco apparato critico curato dalle edizioni OA, dal periodico Spicilegium Historicum o, per le opere in latino, quello curato da Gaudé per la Teologia morale, in cui gli editori forniscono, tra l’altro, interessanti informazioni sulle varianti tramandate dalla tradizione manoscritta o a stampa che essi non hanno accolto nel loro testo. Più scarne invece le note presenti nelle edizioni OT, limitate per lo più a riferimenti bibliografici.

Il primo problema riguarda l’assenza, nel corpo del testo di alcune edizioni, dei numeri di nota in corrispondenza della parola richiamata nella nota stessa. Questo fatto riguarda esclusivamente le versioni elettroniche delle opere pubblicate nelle edizioni OA che tuttavia costituiscono una delle fonti più numerose e più ricche di note. Si è reso necessario un meticoloso lavoro di definizione dei richiami di nota e di inserimento dei richiami nel testo.

Un altro problema affrontato riguarda la diversità della disposizione delle note all’interno delle trascrizioni elettroniche disponibili: in un file separato, a piè di ogni pagina, alla fine del documento nel corpo del testo in corrispondenza del richiamo di nota, del tutto confuse nel testo.
Nel corso della revisione dei testi, le note sono state controllate una per una. La corrispondenza tra note e richiami, in molti casi problematica a causa delle particolarità dell'edizione di riferimento o in conseguenza a lacune della trascrizione, è stata verificata anche con gli strumenti di verifica delle note del sistema IntraText.
All’occorrenza sono state integrate le parti mancanti e corretto errori di associazione tra testo e nota.

 

Commenti degli editori e curatori

Alcune edizioni sono corredate di apparato di note, filologiche o di commento, poste alla fine di ogni pagina o, più raramente, in fondo al libro.

Tuttavia alcune edizioni, soprattutto quelle curate dallo Spicilegium Historicum, oltre a contenere note esplicative in margine alla pagina, presentano commenti anche all’interno del testo alfonsiano.
Tali commenti sono redatti per lo più in lingua italiana o latina e sono posti spesso tra parentesi tonde.
La loro funzione è molteplice. In alcuni casi si accompagnano a parole dialettali delle quali viene indicato il corrispondente termine italiano; altre volte presentano e introducono unità di testo il cui contenuto è particolarmente importante dal punto vista dottrinario o documentario (tipico è il caso delle “Relazioni ad limina”); altre volte svolgono funzione di raccordo tra parti di testo che, a causa delle tormentate vicende della tradizione manoscritta, sono giunte in stato lacunoso.
Nel caso delle Lettere, l’editore fornisce una sintesi del contenuto di ciascuna lettera subito dopo il titolo.

Rilevata la presenza di questi commenti nel corso dell’esame delle fonti, sono state attivate le particolari funzioni IntraText che consentono di distinguere il lessico dell’autore da altri lessici, al fine di indicizzare anche queste parti di testo senza tuttavia confonderle con il testo del Santo.

Elenchiamo le opere per le quali sono stati rilevati commenti interni al testo (tra parentesi il codice Brugnano):

  • Relazioni ad Limina: (066c)
  • Brani apologetici inediti (116): in questo caso il commento non è stato reso con note, ma lasciato prima, tra e dopo il testo. Nell'indicizzazione dell'IntraText, il commento è stato comunque escluso dalla lessicalizzazione
  • Due scritti inediti intorno al quietismo (117): in quest’opera sono stati considerati commenti dell’editore anche le precisazioni bibliografiche poste tra parentesi quadre
  • Appunti per l’Enchiridio mistico(117b)
  • L’infallibilità e la superiorità del Papa sul concilio (118)
  • Pratica delle virtù del mese (119)
  • Consacrazione a S. Teresa (112)

Integrazioni al testo alfonsiano

Alcune edizioni cartacee, come ad esempio quelle dello Spicilegium Historicum, sono il risultato della trascrizione di fonti manoscritte in cui sono presenti vari tipi di corruttele. La presenza di questi fatti viene segnalata nelle edizioni scientifiche (come appunto lo  Spicilegium Historicum) con notazioni filologiche di vario tipo.

D'altro canto, il sistema IntraText è stato studiato per poter rendere correttamente tali notazioni. Infatti il sistema ne mantiene la presenza dal punto di vista tipografico, ma considera per l'indicizzazione la forma risultante dall'applicazione della notazione.
Per esempio "ca<s>a" viene presentato così nel testo, ma viene indicizzato come "casa".


Sui criteri di verifica e correzione delle trascrizioni

La realizzazione delle Opera Omnia è partita da un corpus di trascrizioni elettroniche acquisito dalla Congregazione attraverso un contributo a più mani e in un arco di tempo piuttosto lungo.
Un controllo a campione delle opere in lingua italiana, ha evidenziato la presenza di errori di trascrizione che ha reso necessaria una complessa fase di rilettura e correzione.

La correzione degli errori è stata condotta secondo i criteri filologici d'uso.

Gli errori più macroscopici sono stati evidenziati con l’ausilio di un correttore ortografico, verificati con la versione a stampa e documentati.
Sono stati inoltre riscontrati numerosi errori che hanno prodotto parole ugualmente possibili nella lingua italiana e per questo assai insidiosi e difficili da rintracciare. A questo scopo è stata condotta la lettura integrale dei testi e il confronto con l'edizione di riferimento.

Sono stati incontrati semplici refusi di trascrizione (il gruppo "rn" al posto della "m", per esempio), parti di testo estranee, parti di testo mancanti o ripetute, trattino di sillabazione assente nell'edizione di riferimento, assenza di segni d'interpunzione, confusione di numeri, minuscole per maiuscole e vice-versa, inversioni di righe o di versi, e così via per diverse migliaia di casi.

Sono sati inoltre apportate correzioni sistematiche, puramente formali, al fine di rendere possibile il trattamento delle opere in un unico corpus e per ottenere una indicizzazione più puntuale.
Si tratta dei seguenti inteventi:

  • eliminazione del trattino di sillabazione per le parole interrotte a fine riga. La parola è stata corretta eliminando il trattino di sillabazione;

  • eliminazione del trattino di sillabazione per le parole interrotte a fine pagina. La parola è stata corretta eliminando il trattino di sillabazione ed è stata riportata nella pagina nella quale originariamente iniziava. Per esempio, un caso come “bene- [pagina successiva] dizione del xxx”, dopo la correzione risulterà “benedizione [pagina successiva] del xxx”; nel caso in cui nella pagina successiva compaia il numero di nota, viene eliminato il trattino ma la parola viene collocata nella pagina successiva prima del numero di nota. Es. un caso come "re-[pagina successiva] nuistis [nota 1]", dopo la correzione risulterà "X [pagina successiva] renuistis [nota 1]";

  • spostamento dell'intera parola alla pagina successiva qualora risulti spezzata e poi elisa. Un caso come “al-[pagina successiva] cun’azione”, dopo la correzione risulterà “X [pagina successiva] alcun’azione”;

  • quando il cambiamento di pagina spezza citazioni bibliografiche (in OA), queste ultime sono state riportate integralmente nella pagina che precede. Nel caso in cui alla citazione segua una nota, la citazione è stata riportata alla pagina successiva;

  • eliminazione della parentesi quando ripetuta all’inizio della pagina successiva. Un caso come “(parlando secondo la Provvidenza [ELGS-I:pagina] (ordinaria) resteranno” diventerà (parlando secondo la Provvidenza [ELGS-I:pagina] ordinaria) resteranno”;

  • eliminazione del punto prima dell’ordinale in apice (es. 2.° = 2°) L’operazione garantisce un corretto riconoscimento da parte del server IntraText. In alcuni documenti il carattere in apice preceduto da punto è stato reso altrimenti: esempio un caso tipo Ma (abbreviazione di Maria) è stato corretto in M.a.;trasformazione del carattere “i” per l’ordinale e cardinale I o 1 con i rispettivi numeri. (nella fonte OMM tale carattere simboleggia sempre il numero arabo);

  • la correzione di alcune lettere accentate. Solo negli ultimi decenni del '900 si è giunti a una norma tipografica pressoché costante riguardo l’ortografia delle vocali accentate della lingua italiana.
    Accade quindi, per esempio, che in alcune opere “né” sia scritto con l’accento grave, e in altre con l’accento acuto.
    Un confronto con le fonti cartacee ha inoltre evidenziato che la trascrizione elettronica raramente ha rispettato la fonte riguardo questo problema, probabilmente a causa dell’intervento degli algoritmi di correzione ortografica automatica durante la fase di acquisizione da scanner.
    Di conseguenza abbiamo preferito uniformare l’ortografia delle vocali accentate alla norma contemporanea, soprattutto in considerazione delle funzioni di ricerca, per le quali è indispensabile che vi sia una norma ortografica uniforme;
  • sostituzione di A’, E’, I’, O’, U’ con À, È, É, Ì, Ò, Ù quando si tratta di apostrofo in luogo dell'accento. Tale sostituzione non ha alcun effetto sul testo, poiché si tratta di caratteri del tutto equivalenti a quelli riportati nella fonte;

  • in Affetti divoti a Gesù Cristo d’un’anima che vuol esser tutta sua (073b) è stato eliminato il primo apostrofo, in quanto forma non corretta grammaticalmente e non compatibile con gli algoritmi di separazione delle parole. Il titolo risulta pertanto: Affetti divoti a Gesù Cristo di un'anima che vuol esser tutta Sua.
    In AI019-sarne (Il Mondo Santificato I, 1776) a pag. 484 “d'un'Operario” è stato corretto in "d'un Operario";
  • l’eliminazione degli spazi usati in posizioni incompatibili con gli attuali programmi di elaborazione testi, i quali seguono le correnti convenzioni tipografiche. Si tratta, per esempio, degli spazi tra una parola e il segno di punteggiatura che segue (Es.: “casa , che”). Analogo trattamento è stato fatto per gli spazi ripetuti tra le parole;

  • sostituzione di "I" o "L" minuscola con 1 nelle cifre di numeri cardinali: esempio: I742=1742;
  • in parole composte con trattino (es. "Gesù-Cristo") di cui la prima parte si trovi a fine pagina e la seconda all’inizio della pagina successiva, tutta la parola viene posta nella pagina precedente. Es. “Gesù”- pagina successiva “Cristo” sarà trascritto in pagina precedente “Gesù-Cristo”;

  • spostamento del segno "+" (indicante il segno di croce) alla fine della parola, quando esso divida in due la parola stessa. Il segno è stato posto tra parentesi tonde. Es. AI076, pag. 778: "Bene + dictam", "adscri + ptam, "ra + tam", ecc. = "Benedictam (+)", "adscriptam (+)", "ratam (+)"; manteniamo il segno nella posizione originaria, qualora non divida in due la parola: es. "fidem +" = "fidem +";

  • spostamento del segno ||x|| (indicante il numero del foglio del manoscritto) alla fine della parola, nei casi in cui spezzi in due la parola stessa; es. "Annunzi||5||ata" = "Annunziata ||5||. Manteniamo il segno nella posizione originaria nel caso in cui non spezzi la parola. es. "benedizione ||5||" = "benedizione ||5||";

  • sostituzione di 4 puntini di sospensione con tre puntini di sospensione: Es. quid.…?=quid…?

  • inserimento delle virgolette ” prima o dopo le citazioni, laddove siano evidentemente mancanti;
  • inserimento delle parentesi ) o (, laddove siano evidentemente mancanti;

  • sostituzione delle parentesi quadre con parentesi tonde nell’apparato delle note dei voll. OA 02, 09, 10 (richiesta dei Padri Redentoristi);

  • sostituzione delle virgolette ‘ con “ nei testi ove tale simbolo non compaia con altra accezione. Tale simbolo per il discorso diretto, reso in genere con “ e ”, è stato conservato dove ha effettivamente un importante significato di distinzione dei livelli del discorso o dei parlanti;

  • scioglimento delle abbreviazioni paleografiche e trasformazione dei simboli paleografici nelle loro forme corrispondenti;

  • traslitterazione delle parole in caratteri greci con i corrispondenti caratteri latini.

 

Refusi delle edizioni di riferimento

Nel corso delle correzioni delle trascrizioni elettroniche, sono stati notati ed esaminati refusi delle edizioni a stampa di riferimento.
Si tratta di refusi originatisi molto probabilmente in fase di composizione dell'edizione a stampa e non corretti nella revisione delle bozze.
Che si tratti di refusi di stampa risulta evidente dalla natura dei refusi stessi, che consistono per lo più in forme estranee alla lingua italiana (es. probablle) o latina (crucifidatur), o in parole prive di accenti o di apostrofi.
In ogni caso, tutti gli iterventi correttivi dell'edizione a stampa sono stati sottoposti agli esperti redentoristi, sono stati applicati solo in caso di assoluta evidente certezza e sono stati documentati nella documentazione di dettaglio del progetto.

Presentiamo una lista esemplificativa di refusi e della correzione apportata nella trascrizione elettronica:

  • Lettere volume 2, lettera CMXXX, pag. 523: "brevio razioni" = "brevi orazioni"

  • Lettere volume 2, lettera CMXXX, pag. 535 (nota): "ed ivenne" = "e divenne"

  • 077 (OT 9): pag. 878, numero 22: "probablle" = "probabile"

  • 102 (OA 10) pag. 355: "volle" = "colle"

  • 092 (OA 4) pag. 494: "fe" = "fe’"

  • 051 (OT 4): pag. 675: "it" = "il"

  • 014 (OT 4): pag. 396: "E" = "È"

  • 006a (OT 3): pag. 869: "E bene" = "È bene"; pag. 871: "E necessario" = "È necessario"

  • 007b (OA 1): pag. 390, sospiro numero 34: "Cesù" = "Gesù"

  • 048 (OA 5): pag. 155: "Crucifidatur" = "Crugifigatur"

  • 076 (OT 3): pag. 796: "E difetto" = "È difetto"; pag. 802: "trattarlo de re" = "trattarlo da re"; pag. 803: "Calvasio" = "Calvario"

  • 087 (OT 4): pag. 394: "d te" = "date"

  • 038 (OA 4): pag. 501: "a riverito" = "e riverito";

  • 007 (OA 4): pag. 335: "larudate" = "laudare"; pag. 335: "si grande" = "sì grande"; "si gran miseria" = "sì gran miseria"; pag. 363: "ardone" = "ardore";

  • 016-amore (OA 5) pag. 51: "celiam vinariam" = "cellam vinariam".


Dal testo all'edizione IntraText

Dopo aver completato il controllo delle trascrizioni, il materiale è stato riordinato per il passaggio finale: la creazione dell'edizione IntraText.

In una prima fase è stata studiata la struttura testuale di ogni singolo testo, allo scopo di stabilire una struttura astratta generale nella quale far rientrare tutti i testi. Tale struttura generale consente di elaborare il corpus dei testi come un unico testo e di presentare le concordanze in modo leggibile e confrontabile.

Nella seconda fase ogni file definito (generalmente un file per opera) è stato marcato con i marcatori ETML (EuloTech text Markup Language) ed è stato elaborato con il server IntraText. L'elaborazione con IntraText ha permesso di verificare alcuni fatti di struttura e di evidenziare altri problemi di contenuto (coerenza tra note e richiami, ecc.).
Inoltre per le lettere è stato creato un database con i dati catalografici significativi disponibili, partendo dal prezioso lavoro di P. Arboleda, ricontrollato e integrato con altre informazioni aggiornate.

Nella terza fase i singoli testi sono stati elaborati come unica raccolta IntraText, un particolare strumento che permette di costruire un unico ipertesto partendo da un insieme di testi separati.
L'IntraText generale è stato utilizzato per individuare problemi sistematici e per definire gli ordini di grandezza per l'edizione su CD-ROM.

Con un insieme di programmi creati ad-hoc,  sono state ricavate schede e indici di vario tipo dai dati catalografici disponibili. Schede e indici sono riportati integralmente anche nell'edizione su CD-ROM.

Attualmente l'edizione IntraText è disponibile su CD-ROM e on-line nella Biblioteca Digitale IntraText. Il gruppo di lavoro continua a raccogliere segnalazioni di migliorie e di correzione di refusi di trascrizione e, raramente, anche i refusi presenti nell'edizione di riferimento.

Nelle prossime edizioni delle Opera Omnia IntraText saranno apportate le integrazioni di testo e di strumenti di consultazione che caratterizzano la costante attività di ricerca e sviluppo della redazione IntraText e di tutta la squadra di ricerca della EuloTech SpA.



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