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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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87. A Mgr CELESTINO GALIANO, CAPPELLANO MAGGIORE.

Memoria per la relazione da presentarsi, affin d'ottenere la regia approvazione dell'Istituto.

 

Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa!

 

[MESE DI LUGLIO 1747].

 

Si supplica, per la relazione da farsi, ad aver presenti le seguenti riflessioni:

Già si vede coll'esperienza quanto sieno utili, anzi necessarie, le missioni per i paesi rurali, specialmente di questo regno di Napoli, dove i luoghi di campagna sono così numerosi, così pieni di gente, e all'incontro così destituti d'aiuti spirituali; giacché, quanto ne abbonda la città di Napoli, altrettanto n'è scarso tutto il rimanente del Regno; quantunque, dalla città di Napoli e da altre città popolose del Regno, si spandono ogni anno diverse missioni, nondimeno queste non danno provvedimento che ad una piccola parte del gran bisogno che vi è: sicché moltissimi luoghi restano fino venti e trent'anni senza missione, e perciò poi si ritrovano ivi molti che non sanno neppure i misteri necessari della Fede.

Che perciò sembra utilissimo che vi sieno più collegi di questa Congregazione di missionari, che stanno addetti a questo esercizio ed alla coltura di questi paesi per cui sono così utili, anzi necessarie, le missioni: così per istruire nelle cose divine tante povere genti che vivono in quelli luoghi, come per rimediare alle male confessioni


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che fanno, specialmente in questo regno di Napoli, dove i paesi rurali sono così numerosi e così pieni di gente.

Di più, si vede utilissima quest'Opera per l'assistenza perenne che prestano ai luoghi, dove si son fatte le missioni. Fanno certamente gran profitto le missioni; ma il male si è che dopo qualche tempo, finite le missioni, i popoli non vedendo più i missionari, né potendo andare dove essi si son ritirati, si raffreddano e tornano allo stato di prima.

Questa Congregazione ha per intento, non solo di scorrere continuamente per la campagna, aiutando le genti più bisognose di aiuti spirituali, andandole a ritrovare ne' luoghi più abbandonati e ne' pagliari, ma di più ha per regola principale il dover ritornare da tempo in tempo ai paesi dove si son fatte le missioni, a predicare e ad amministrare i santi Sacramenti, e con ciò rinnovare e conservare il frutto, fatto colle missioni.

Ed a tale fine, questa Congregazione ha per regola fondamentale di situar le sue case fuori dell'abitato e in mezzo alle diocesi, acciocché ivi possano meglio attendere a questo impiego di scorrere continuamente per la campagna, e di più, acciocché le genti de' paesi d'intorno abbiano la comodità di accorrere, sempreché vogliono, a trovar i missionari nelle loro chiese e a sgravare le loro coscienze; oltre la comodità che in quelle diocesi si a tutti gli ecclesiastici e sacerdoti a far gli esercizî, ritirandosi nelle loro case....

 

Conforme all'abbozzo autografo che si conserva nell'archivio del nostro collegio di Pagani.




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