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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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93. AL P. D. ANDREA VILLANI, RETTORE DELLA CASA DI CIORANI.

Questa lettera fu scritta, in nome del Santo, dal P. D. Celestino de Robertis.

Il Santo consente ad una nuova stipulazione col fondatore del collegio di Ciorani, ma sotto alcune condizioni.1

 

Sia lodato il SS. Sacramento e Maria Immacolata!

 

NAPOLI, 4 FEBBRAIO 1748.

 

In quanto alla causa di Nocera, il Padre [D. Alfonso] non stima bene di farla fare per ora, perché sarebbe troppo arrischiare, secondo le presenti circostanze che non si possono fidare a lettere, e la perdita di questa causa ci potrebbe far danno alle altre fondazioni. Il Padre vuole su ciò il sentimento di V. R. e del P. D. Saverio [Rossi].

In quanto alla lettera di D. Andrea [Sarnelli], fategli sentire subito (e per questo ci vada D. Saverio se si fida, oppure V. R., perché [il Padre] desidera per sabbato la risposta), fategli sentire che il Padre tiene tutta la venerazione ed affetto per lui, che con tant'amore ci ha portati a' Ciorani; onde per condiscendere a quel che vuole da noi, si contenta anche di qualche scapito, ma non tanto che gli possa restare scrupolo di coscienza. Del resto, vuol fare quanto può per compiacerlo. Basta: fategli queste o simili espressioni, secondo meglio vi parerà.


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Ditegli però che non ci possiamo obbligare di quelli 120 ducati annui, che presentemente ci vuole dare in vita, di spenderne alcuna parte per la chiesa. Ne spenderemo quello che potremo, come esso vede che abbiamo fatto con tutte le nostre miserie; ma non possiamo far obbligo di niente. Esso sa le nostre strettezze e così, per carità, che non ci obblighi a questo.

In quanto a fare altre case (così esso dice nella lettera) è di bene che sappia che abbiamo avuto insinuazione de' ministri regi di non pigliare più case. Onde affatto dice il Padre che non avrà più ardire di cercare nuove fondazioni. Esso vede quanti soggetti siamo, e come stiamo poveri; onde esso, che ci ama, deve aiutarci quanto può. Ha veduto già che noi con esso siamo andati con tutto il rispetto e riguardo.

Ditegli che quando vuole stipulare l'istromento, il Padre è pronto; ma avvertitelo che egli vuol fare la minuta, per procurare di sfuggire tutte le liti che ci possono dare poi i suoi parenti, i quali (esso già lo sa) poco ci possono vedere, per lo che è necessario poi che ci dia tutte le scritture, o almeno la loro notizia per premunirci.

Questo direte a lui, e mandate la risposta per sabbato. Dice poi il Padre (fra di noi in segreto), che sarebbe necessario far questo nuovo istromento in altri termini di quello che sta concepito il primo. Sappiate che ultimamente vi sono notizie tali che non si possono scrivere: per cui noi dovressimo pregare D. Andrea a fare questo istromento.

La fondazione de' Ciorani non ave approvazione espressa dal Re. Il fratello di D. Andrea ha minacciato che, morto esso, sta col pensiero di subito cacciarci da' Ciorani, e questo si sa per certo, oltre altre cose; per le quali, ancorché D. Andrea ci volesse dare meno delli 120 ducati, pure sarebbe necessario stipulare questo nuovo istromento, ma (replico) con nuovi termini, dicendo che dona a noi altri, sacerdoti nominati del SS. Salvatore, come privati ed in particolare, non già alla Congregazione, come sta nel primo istromento.

Ed è bene ancora, per maggior cautela, mettere a questa donazione qualche peso di messe, per esempio una il


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mese; ma bisogna avvertire che questo nuovo istromento non abbia nessuna dipendenza dal primo, perché se mai fosse inficiato il primo, resterebbe inficiato anche il secondo.

Bisogna dire che il primo istromento s'abbia per casso e nullo, e che solo s'abbi riguardo a questo secondo, dove non più si fa la donazione alla Congregazione per fondar un collegio a Ciorani; ma che si dona a noi nominati nell'istromento ed a' sacerdoti, nostri compagni, che abitano ed abiteranno nella casa de' Ciorani, e che s'impiegheranno nell'aiuto delle anime, col peso di dire quelle messe, di fare gli esercizî, i Sabbati della Madonna o altro, come vuole D. Andrea; e così insistere con prudenza sul punto, che quest'istromento l'abbiamo da concepire noi. Basterà a D. Andrea che in sostanza abbia l'intento che desidera; e così procurate di parlare subito e di conchiudere presto quest'affare, perché D. Andrea è volubile.

Conservate questa lettera, perché può servire per questo che abbiamo pensato. In caso che D. Andrea volesse stipulare subito, mandate l'istromento di D. Andrea, e mandate ancora copiato il principio dell'istromento di Caposele, perché il Padre ci vuole pigliar consiglio anche; ma tirate a concludere presto. Resto

 

D. V. P. molto Revda

 

Servo e fratello

CELESTINO DE ROBERTIS del SS. Salvatore.

 




1 Il sacerdote D. Andrea Sarnelli, fratello del nostro Venerabile Gennaro, aveva dato, per istromento pubblico, duecento ducati annui in occasione della fondazione della casa di Ciorani. Volendo meglio regolare la donazione, fece a S. Alfonso nuove proposizioni, e queste diedero luogo alla presente lettera.




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