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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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95. AL SACERDOTE D. ANDREA SARNELLI.

Consente al nuovo istromento proposto, ma usando le dovute cautele.

 

Viva Gesù, Maria, Giuseppe!

 

NAPOLI, 10 FEBBRAIO 1748.

 

Illmo Sig.re e Pne col.mo,

 

Don Andrea mio caro, io ho scritto già due lettere lunghe al Rettore de' Ciorani per l'affare che V. S. mi scrisse. Ora rispondo alla sua, e le dico in sostanza che sono pronto a fare quello che V. S. Illma mi scrisse. E mi piacerebbe anche per bene di cotesta casa che si rinnovasse l'istromento; perché questo nuovo si avrebbe da concepire in altri termini presentemente, per rendere più ferma cotesta fondazione. Per ora, non le scrivo questi termini del nuovo istromento. Ma quando V. S. Illma risolve di stipulare, allora è necessario che le faccia saper tutto.

L'istromento si avrà da fare e concepire, come quello che si è concepito per la fondazione di Conza [di Caposele.] E se V. S. Illma volesse da ora sapere questo modo, io non ho difficoltà di farglielo sapere. V. S. Illma lo dica al Rettore de' Ciorani, a cui ho scritto tutto distintamente, e gli faccia vedere questa, acciocché esso le dica ogni cosa.

Quello che sopra tutto le raccomando, è la secretezza, acciocché non lo sappiano i suoi parenti, e non ci abbiano da intentare qualche lite dopo la morte del Barone,1 come s'hanno fatto scappare di bocca. Io non ho paura né del Barone, né di D. Nicola, perché l'uno e l'altro ci hanno sempre favoriti, e l'uno e l'altro sono inclinati alla pietà. Ho paura però di D. Domenico, il quale, non so perché, non ci può vedere ai


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Ciorani, e si è lasciato dire, stando sopra [al collegio] de' Cinesi: Lascia morire lo Gnore [Signor padre], che poi ce la vedremo coi Padri de' Ciorani; queste o simili parole. E l'altro fratello D. Ciccio1 non so se inclina con D. Nicola o con D. Domenico, e per questo mi dispiacerebbe che si sapesse questo nuovo istromento da D. Domenico.

Basta; in quanto a V. S. Illma, spero che non ci avrà difficoltà (mentre avrà il suo intento) che si moderi l'istromento antico, e che resti ferma la casa de' Ciorani e si sfuggano tutte le liti che ci possono attaccare.

La prego a darmi subito risposta per mio regolamento, e la prego a non mutare intenzione di quello mi scrisse. Mi raccomandi a Gesù Cristo, e resto facendole umilissima riverenza. Sia lodato il SS. Sacramento e Maria Immacolata!

 

Di V. S. Illma

 

Umo ed obblmo servo vero

ALFONSO DE' LIGUORI del SS. Salvatore.

 

[P. S.] D. Andrea mio, scusami se non risposi subito, perché in Napoli ho passato guai: sono stato sette giorni coll'acqua ecc. e ancora sto leso col petto. Raccomandatemi a Gesù e Maria.

 

Conforme all'originale che si conserva nell'archivio del nostro collegio di Pagani.

 




1 Il Barone Angelo Sarnelli, padre di D. Andrea.

1 D. Nicola, D. Domenico e D. Ciccio (o Francesco) erano fratelli di D. Andrea.




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