193. AL P. D. GASPARO CAIONE.

Zelo moderato del Santo per una vocazione, e per la fondazione di una nuova casa dell'Istituto.

Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa!

NAPOLI, 19 MAGGIO [ 1755 ].

Francesco de Paola¹ m'inzallanisce [mi fa insanire] con lettere. Mi fa compassione, ma non so che fargli. Se mai esso se ne fuggisse da sé e se ne venisse, io non lo caccierei; ma non ce lo posso scrivere: ci ho scrupolo per la Congregazione di metterla a rischio di tenere un soggetto inutile, senza potersi poi ordinare; oltrecché neppure ce lo posso scrivere, perché temo che s'intercettano le lettere. Ora scrivo questa con indifferenza.

Io mi trattengo qui per l'affare di Sicilia, e già è venuto

l'arciprete di Girgenti; ma, come vedo, è lotano [imbroglio], perché la fondazione si è ripigliata a trattarsi colli Padri della Missione, ed io mi sono protestato che sempre che dura il trattato con detti Padri, non ci conviene affatto intrigarci noi, per non far vedere, che ci mettiamo a competenza.

Circa l'altro Padre, abbiate pazienza. Il P. Gallo sta stroppiato e piglia rimedi: vedremo come passa. Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa!

State coll'intelligenza che il P. Apice, verso la fine di luglio, bisognerà che venga qui per fare una novena a Sorrento. A ciò mi ha applettato [fatto molte premure] il canonico Corbo che sta col Cardinale. Viva Gesù, Giuseppe e Maria!

Fratello ALFONSO del SS. Redentore.

Conforme all'originale che si trova in una famiglia di Gragnano, diocesi di Castellammare.