267. AL MEDESIMO.

Paterne raccomandazioni, e spiegazione di alcuni punti della Regola degli studenti.

Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa!

NOCERA, 29 NOVEMBRE [1756].

Don Gaspare mio, quanto la sento che stai incomodato con quella benedetta febbretta! sia fatta la divina volontà ! Io ancora da molti giorni sto favorito da una febbretta. Circa li confessori, ti prego a non inquietarti. Non importa che non si confessino tutti quelli che vengono. In tempo di missioni così va. Basta che ne restino due o tre in casa. Ora che state così incomodato, resterà il P. [D. Ignazio] Fiore; quando poi starete bene, qualche tempo uscirà V. R., e qualche tempo il P. Fiore. Il P. Picone già confessa uomini e donne, e con essere Prefetto [degli studenti] può confessare nel tempo dello studio, ritiro ecc. Il P. Leo, che s'abbia pazienza (diteglielo da parte mia); le feste, che confessi gli uomini, e dove s'arriva, s'arriva. Specialmente in quest'anno, colle missioni di Calabria, sto con tali appletti [imbarrazzi] che mi sento affannato, e bisogna che esca io ancora, mezzo malato come sto. Ora, attendete solamente a guarirvi. Circa li punti controversi della Costituzione degli studenti, dico: Per primo, circa il mezzo ritiro della domenica mattina, mi pare troppo un'ora d'apparecchio ed un'ora di ringraziamento: basta mezz'ora dell'uno e dell'altro; si faccia la conferenza, la comunione in comune, di più mezz'ora di lezione e le Ore in comune; e il resto basta che ognuno lo spenda in divozioni.

Secondo, circa l'uscire, o accompagni il Prefetto o, quando non può esso uscire, può assegnare un altro novizio discreto, oppure il Rettore assegni un Padre. Il lettore, ne' giorni di studio, può uscire cogli studenti; ne' giorni di ricreazione, uscirà coi Padri. Circa la direzione, lo studente si dirigga o col Prefetto o col Rettore della casa. Benedico tutti. Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa!

Fratello ALFONSO del SS. Redentore.

Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.