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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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322. AL P. D. MAURO MURANTE IN ILICETO.

Non gli permette di mutar aria nella sua patria.

 

Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa!

 

NOCERA, 14 DICEMBRE 1759.

 

Don Mauro mio, rispondo in breve alla vostra lunga, la quale mi è stato di un dolore troppo grande, in leggere non già l'infermità del vostro corpo, quanto del vostro spirito, di volere mutar aria, e andare fuori delle nostre case.

Ricevo lettere di vostra madre, la quale mi scrive che io vi mandi a Melfi. Io l'ho risposto assolutamente che non è possibile; e non occorre pigliare impegni, perché io non mi rimuoverò mai, mai, dalla risoluzione fatta per i nostri soggetti, che gl'infermi non hanno da uscire fuori delle nostre case.

Dagli sconcerti che ne sono nati, per aver permesso ciò ad alcuni, si è fatta la detta risoluzione, dalla quale niuno mi rimuoverà


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Frattanto, resto molto afflitto che il desiderio di guarire vi ha fatto perdere lo spirito;1 che se ora morirete, non morirete più da santo, come io sperava.

Io vi mandai ad Iliceto, per vedere la vostra inclinazione di andarvi; del resto, già pensava che cotest'aria non faceva per voi. Qui colle stufe avanzaste qualche poco, e sperava che negli altri anni seguitereste ad avanzare, perché il male vostro ha bisogno di cura lunga.

È vero che nella vostra lettera concludete che vi rimettete alla mia volontà; ma vedo che lo scrivete per mera cerimonia, perché del resto ben mi fate conoscere la vostra volontà. Vi benedica Dio, perché io non mi fido di benedirvi. Viva Gesù e Maria!

E ben suppongo che alla lettera di vostra madre ci sia stata ancora la vostra intelligenza. Dio ve lo perdoni! Dico la verità, mi avete fatto stordire.

 

Di V. Riverenza

Fratello ALFONSO del SS. Redentore.

 

Conforme all'originale che si conserva nel nostro collegio di Santa Maria Maddalena in Brusselles nel Belgio.

 




1 Di fatti, il P. Murante avea talmente perduto lo spirito di fervore che, dopo un mese, venne meno alla sua vocazione; ma ne sentì poscia si amaro rimorso che gli fruttò la morte.




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