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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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362. AI NOVIZI NELLA CASA D'ILICETO.

Parla loro del pregio della vocazione e de' mezzi, per non perdere un sì gran tesoro.

 

Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa!

 

NOCERA, 28 GENNAIO 1762.

 

Fratelli miei carissimi, Dio sa quanto v'invidio. Avessi avuto io la sorte di star ritirato nella mia gioventù nella casa di Dio, unito con tanti buoni compagni, de' quali ognuno tira l'altro a più amare il Signore, e lontano dal mondo maledetto, dove tanti si perdono!

V'invidio, dico, e vi raccomando di ringraziare sempre Iddio della grazia di lasciare il mondo per amor suo.

Queste son grazie che non si fanno a tutti. Quanti giovani, vostri compagni, ora stanno ne' vostri paesi, distratti, inquieti, afflitti da mille pericoli e facilmente lontani anche da Dio! perché la gioventù, in mezzo al mondo, è molto difficile che non sia fatta schiava del demonio.

Ma state attenti, perché il nemico studia sempre per farvi perdere la vocazione. Guadagnato questo punto, avrà guadagnato tutto.


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Si persuada ognuno di voi che ciascuno avrà d'avere la sua tempesta in mezzo alle tenebre.

Non vi è altro rimedio allora che, senza discorrere colla tentazione, ricorrere subito a Dio, dicendogli: Signore, io mi sono dato a voi, non vi voglio lasciare; se vi lasciano tutti, non vi voglio lasciare io.

Specialmente ricorrete a Maria SSma, che si chiama la Madre della perseveranza. Chi ricorre e seguita a ricorrere alla Madonna, non è possibile che perda mai la vocazione.

Tenete per certo che chi muore nella Congregazione non solo si salverà, ma si salverà da santo ed avrà un gran posto in Paradiso.

Stringetevi dunque con l'amore sempre più a Gesù Cristo. L'amore è quel laccio d'oro che lega le anime con Dio, e le stringe tanto che par non si possano più separare da Dio.

Onde vi prego a far sempre atti di amore nell'orazione, nella comunione, nella visita, nella lettura, nella cella, nel refettorio, nella selva, in tutti i luoghi ed in tutti i tempi.

Chi ama Gesù Cristo di cuore non ha paura di perderlo, e si contenta di patire ogni pena, ogni disprezzo ed ogni povertà per suo amore.

E chi non tiene questa via, facilmente perderà la vocazione: che è la maggior disgrazia, Fratelli miei amati, che vi può succedere. Onde prego Dio che vi mandi più presto la morte che questa disgrazia di perdere la vocazione, che poi vi tirerà sopra tutte le altre disgrazie.

Perduta la vocazione e tornati un'altra volta al mondo, avendo voltate le spalle a Dio, sappiate che non avrete più animo di accostarvi all'orazione, perché, accostandovi, vi sentirete sempre rinfacciare la vostra infedeltà; sicché, lasciando l'orazione (come è facilissimo) e trovandovi di nuovo in mezzo al mondo, mali compagni, occasioni, ed abbandonati dagli aiuti speciali di Dio (ché così suole trattare gl'infedeli alla sua chiamata) che ne sarà di voi in questa vita e nell'eternità?


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Ancorché vi salvaste (il che sarà difficile) almeno perderete quella gran corona, che Dio vi tenea preparata se foste stati fedeli; ed in questa terra, assicuratevi che fareste una vita sempre infelice, piena sempre d'inquietudini, e tormentata continuamente dal rimorso di aver lasciato Dio per vostro capriccio.

Replico: prego Dio che prima vi mandi la morte che questa disgrazia.

Orsù io vi benedico da parte di tutta la SS. Trinità, e specialmente da parte di Gesù Cristo, che vi ha meritata, colla sua morte la somma ed inapprezzabile grazia della vocazione.

Vi benedico ancora da parte di Maria Vergine, acciò vi ottenga la santa perseveranza.

Vi prego di amar assai la Madonna e di chiamarla sempre in aiuto, se volete farvi santi.

Animo, allegramente! fatevi santi ed amate assai Gesù Cristo che, per amore di ognuno di voi, ha dato il sangue e la vita.

Fatevi santi e pregate Dio per me, povero vecchio, che son vicino alla morte, e non mi trovo fatto niente per Dio. Restate almeno voi ad amarlo per me.

Spero però, prima di morire, di vedervi ed abbracciarvi tutti qui, dopo che vi sarete legati con Gesù Cristo, coi santi voti.

Io prego sempre per voi ogni giorno, e più volte; e voi fatelo ancora per me.

V'abbraccio nel cuore di Gesù Cristo e di nuovo vi benedico. Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa!

Prego tutti: se alcuno si sente molestato da qualche tentazione contro la vocazione (dico tentazione non passeggiera, ma che si ferma), ognuno subito mi scriva, e non risolva prima di avere la mia risposta, e poi faccia quel che vuole.

 

Conforme all'edizione romana.




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