381. A D. FRANCESCO DI FILIPPO, ARCIPRETE DI FRASSO.

Lo avvisa di una missione che manderà a Frasso, e dà alcuni ordini in proposito.

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

AIROLA, 1 GENNAIO 1763

Molto Revdo Signore,

Questa mattina son passati da qui i missionanti del P. Pavone per andare alle missioni d'Airola. E un'ottima compagnia di venti soggetti.

Io non voglio perdere questa bella occasione per la missione di Frasso, perché appresso difficilmente l'avrò più; onde dopo Airola, che sarà fra quindici giorni, V. S. stia coll'intesa che verranno a Frasso otto o dieci soggetti.

Sento che in Frasso la chiesa arcipretale è stretta, non capace del popolo, e perciò sarebbe bene far fare la missione in due chiese: per le quali, se sono distanti, bisognerebbe trovare due case, se si può; perché, se non si potesse, si accomoderanno tutti alla stessa casa: ma la prego a fare la diligenza di trovare queste due case, se le chiese sono distanti.

Io mi fido dello zelo di V. S. Già so che in questa terra ha poco aiuto e pochi cooperatori; onde V. S. avrà da far tutto.

Parli da parte mia a cotesti Signori dell'università o ad altri per quel che bisogna per la casa e per i letti. E se è necessario che io scriva ad alcuno, me lo avvisi, ché io gli scriverò.

Dica ancora al vicario foraneo, da parte mia, che l'aiuti in quello che può.

La prego a rispondermi ora in breve per mia regola; ma prenda tempo per fare tutte le diligenze opportune per quanto bisogna, e poi mi avvisi di tutto per un corriere apposta in Airola, dove mi trattengo. E la benedico.

[P. S.] Le raccomando quanto posso l'affare di quella missione, che molto mi preme; e mi fido del suo zelo e diligenza, acciò riesca di tutto frutto.

Di nuovo la benedico. Viva Gesù e Maria!

Conforme all'edizione romana.