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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
398. AL MARCHESE GRANITO, DIRETTORE DELLA DOGANA.
Lo prega di scarcerare una povera donna.
Con molta mia pena ho inteso che una poverissima donna di Arienzo, chiamata Grazia Castauro, sia stata carcerata vicino S. Agata, e trasportata in Maddaloni a cagione che fu
trovata con un mezzo rotolo di polvere, che aveva ricevuto da un sacerdote del medesimo luogo, per portarla insieme colla lettera ad un sacerdote di Sant'Agata; e con tutto che si fosse esibita una fede del regio partitario [appaltatore], essere stata quella polvere da lui venduta al detto sacerdote, con tutto ciò da undici giorni quella poveretta sta nelle carceri a macerarsi di fame, stante la sua poverissima condizione. Tanto essa, quanto il marito, per vivere vanno portando lettere, e volgarmente chiamasi la corriera.
Pertanto, inteneritomi della miseria di quella donna, che per altro è di buoni costumi, mi sono mosso a pregare V. Ecc. ad usare verso di quella la sua bontà, col farla scarcerare; assicurandola che farà un'opera di misericordia assai grata a Dio, tanto più che tengo per certo che sia innocentemente strapazzata, non essendo essa capace di andar facendo intercetti, come potrà assicurarsi dalle fedi che le presenterà il di lei marito.
E sicuro dei suoi favori, resto pieno di stima, offerendomi
Di V. Ecc. Devmo ed obblmo servitore vero
ALFONSO MARIA vescovo di Sant'Agata de Goti.
Conforme ad una copia.