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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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437. AL MEDESIMO.

Parla del luogo del Capitolo generale.

 

Viva Gesù, Maria, e Giuseppe!

 

FRASSO, 21 LUGLIO 1764.

 

Don Andrea mio, per lo Capitolo io son pronto a venire a Nocera, perché, come dite, Nocera è più comodo per i Padri.

Ma ora mi sovviene quel che si è detto più volte, ch'era bene questo Capitolo farlo nello Stato papale in Sant'Angelo [a Cupolo], per togliere ogni vano pretesto a qualche Padre della validità de' voti e degli atti del Capitolo.

Onde io non dico altro che questa cosa: consideratelo bene e decidetelo voi altri, e poi avvisatemi.

Benedico V. R. e tutti. Mandatemi senza meno quanto più presto il P. [Alessandro de] Meo.


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Del resto, molto avrei a caro che ci assistesse Mgr Borgia al Capitolo, perché Dio, per mezzo suo, può dirsi che ha stabilita la Congregazione, e sento che ci vorrebbe assistere; ma se si fa a Sant'Angelo, difficilmente ci verrà: onde potete farlo a Nocera.

 

FRATELLO ALFONSO MARIA del SS. Redentore.

 

[P. S.] Il P. Margotta ieri a 23 [ore] si estremò [ricevette l'Estrema Unzione] e fu licenziato da' medici.1

 

Conforme all'originale che si conserva nell'archivio della casa di Pagani.

 




1 Il P. D. Francesco Maria Margotta era allora in Napoli, ove pel suo officio di Procuratore generale dimorava quasi di continuo. La malattia gli fu cagionata dalla epidemia che, in seguito della carestia, cominciò a serpeggiar in maggio, e scoppiò poi violentissima. Al 21 luglio, data di questa lettera, erano già morte cinquemila persone.

S. Alfonso, appena informato dell'infermità del Margotta, spedì in Napoli il P. Gallo, perché lo assistesse, come con tutta carità fece per ben 17 giorni. Saputosi della malattia, molte persone distinte per nobiltà e dottrina furono spesso a visitarlo. Fra gli altri, il Principe di Caposele non passò giorno che nol facesse. Peggiorando ogni dì più il Margotta, e dovutosi richiamare il P. Gallo, S. Alfonso mandò in sua vece il P. Ferrara, dal quale assistito l'infermo e da altri due Fratelli, con tutti i conforti della Religione, abbracciato al Crocifisso e pieno di fiducia nell'intercessione di Maria SSma, il giorno undici agosto si addormentava nel Signore.






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