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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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568. A SUOR BRIANNA CARAFA, NEL MONASTERO DI S. MARCELLINO, IN NAPOLI.

Le dà un regolamento per i santi spirituali esercizî, e le rinnova gli avvisi per gli altri suoi bisogni.

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

ARIENZO, 11 MAGGIO 1768.

Godo degli esercizî e ve li benedico, ma non voglio tanta applicazione.

Due ore di orazione, divise in quattro volte: mezz'ora colla comunità la mattina, poi mezz'ora di lettura, poi la comunione. Dopo la comunione, procurate di trattenervi un'ora per il ringraziamento o nel coro o nella cella; ma meglio sarà nel coro, se vi sono più messe da sentire, ed in quest'ora leggete di quando in quando gli affetti, che sono sparsi ne' miei libri o altri.

Prima di pranzo, se ci è tempo, un'altra mezz'ora di lettura: ma fra questi esercizî prendetevi un poco di disvìo, specialmente se vi sentite aggravata la testa; e non importa che lasciate qualche esercizio. Nei giorni, un'altra mezz'ora di lettura con mezz'altr'ora di orazione; quindi dopo riposata la testa, la visita al Sacramento. Poi un poco di disvìo per una mezz'ora al giardino o altro luogo solitario, e dopo, prima della cena, un'altra mezz'ora di orazione.

Per carità, non lasciate la comunione ogni giorno, e per gli scrupoli regolatevi con quello che vi ho scritto nelle mie lettere.

Non è vero che andate male, voi andate bene; ringraziatene Dio. Dio non vuole che lo conosciate, ma lo conosco io. La sconfidenza vi può rovinare.

Il P. Pisanelli ora sta in Visita a Roma; ma mi piacerebbe se lo poteste avere; onde quando sarà tornato, fate diligenza per averlo dal Cardinale. Non importa che è largo; perché io non voglio che lasciate mai tutte le regole del P. Savastano.

In quanto all'Eremo [di Suor Orsola Benincasa], è tentazione ora il pensarci. Si avrebbero da mutare tutte le circostanze. In tempo di questo arcivescovo, è pazzia il pensarci.


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Quando vi sentite inferma, o sia squaso, o non sia squaso1, voglio che vi consigliate col medico ed ubbidiate al medico.

In questi esercizî raccomandatemi con modo speciale a Gesù Cristo, e raccomandate ogni giorno, in tutte le orazioni che fate o comunioni o visite, il bene della santa Chiesa, per questi gran rumori che ora vi sono. Io vorrei che non faceste altro che raccomandare il bene della Chiesa. Non posso fidare più alla carta.

Voi non ve lo meritate; ma sappiate che Dio vi vuol bene assai; e credetelo a me che sapete che non vi voglio ingannare.

Comunicatevi sempre ogni giorno, e basta che vi confessiate una volta l'anno, e non credete che io dica così a tutte le mie penitenti.

Vi benedico.

Di V. R.

Umo servo

ALFONSO MARIA, vescovo di Sant'Agata.

Conforme ad un'antica copia.




1 Squaso, parola napolitana che significa carezze, moine. Il Santo voleva dire: quando vi sentite inferma, consigliatevi col medico, senza curarvi se sia questo o no una delicatezza, o soverchio amore al corpo.






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