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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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641. A SUOR BRIANNA CARAFA, NEL MONASTERO DI S. MARCELLINO, IN NAPOLI.

Approva un atto da lei fatto, e l'esprime il suo sentimento circa l'abitare insieme con una inferma.

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

ARIENZO, 6 MAGGIO 1770.

Mi sono consolato nel leggere la vostra protesta, perché mi pare fatta di cuore. Quel Dio che ve l'ha ispirata, spero, e voi ancora dovete sperare, che vi dia la forza di eseguire


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ciò che gli avete promesso, e specialmente di esser tutta sua, e di non ripigliarvi più la vostra volontà.

In quanto all'ammalata, non so che dire. Da una parte, vorrei aderire alla Signora Badessa, che sta angustiata per questa causa; all'incontro io tengo per certo che questa compagnia nella stanza vi ha da essere di una gran distrazione, la quale può farvi gran danno nello stato di aridità in cui il Signore vuol mantenervi; e voi dovete contentarvi di stare in tale stato non solo in tutta la vita, ma anche in tutta l'eternità, se così vuole Iddio. Almeno, fra questo tempo che l'ammalata prende i medicamenti in quella cella, potesse assegnare a voi qualche altra stanza, miserabile che sia, purché vi steste sola. In quanto poi alla consolazione dell'inferma, potrete rimediarvi con visitarla di quando in quando.

Di nuovo vi raccomando a non lasciar mai la comunione e non partirvi dall'obbedienza della Signora Badessa, la quale è un grande aiuto per l'anima vostra, benché il senso se ne risenta.

Quando vi sentite così secca che non avete modo di prendere un buon pensiero, non lasciate di leggere di quando in quando (perché non voglio che vi sforziate a leggere molto tempo) o Gersone, o altro libro spirituale che più vi aggrada; e non importa che vi paia di non cavarne niente. L'aqua, che passa, sempre lascia qualche poco d'umido.

Per carità, cacciate ogni pensiero di sconfidenze, mentre il demonio si piglia gran fastidio a farvi lasciar tutto per questa via. Dite a Gesù Cristo: Signore, ancorché sapessi certo che mi avete abbandonata, io non vi voglio lasciare; ancorché voi mi aveste sempre da odiate, io vi voglio sempre amare.

Raccomandatemi a Gesù e Maria, e vi benedico.

Di V. R.

Umo servo

ALFONSO MARIA, vescovo di Sant'Agata.

Conforme ad un'antica copia.




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