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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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663. AL CARDINALE GIUSEPPE MARIA CASTELLI, IN ROMA.

Si duole dell'infermità di Sua Eminenza e gli fa buoni auguri.

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

ARIENZO, 30 APRILE 1771.

Eminenza,

Sono, con questa mia, primo a condolermi dell'infermità di V. Eminenza, e poi a dirle che, secondo i suoi comandi, subito ho cominciato una novena per la sanità di V. Eminenza, ch'io tanto stimo.

Spero, coll'intercessione della divina Madre, di sentir presto che 'l Signore l'abbia ristabilita1, per bene comune e per consolazione di tutti i suoi servi che l'amano, tra' quali voglio essere numerato ancor io.

E baciando umilmente l'orlo della sua sagra veste, resto pregando il Signore per V. Eminenza; mentre pieno di ossequio mi dichiaro

Di V. Em. Revma Umo, devmo ed obblmo servo vero

ALFONSO MARIA, vescovo di Sant'Agata.

Conforme all'originale che si conserva in Roma nel Collegio Germanico.




1 Infatti, il Cardinale Castelli guari di questa sua infermità, e visse ancora nove anni, essendo morto solamente nell'anno 1780 addì 9 di aprile. Era egli nato in Milano il 4 ottobre 1705, e fu creato cardinale da Clemente XIII il 24 settembre 1759.






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