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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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669. AL P. D. ANGELO MAIONE, IN NAPOLI.

Gli suggerisce quanto desidera si faccia da lui, per il buon esito della lite intentata contro la Congregazione.

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

ARIENZO, 1 LUGLIO 1771.

Circa l'affare della questua, raccomando il segreto; perché se l'arrivano a sapere i Cappuccini che ottennero la proibizione contra di noi, ci possono dare fastidio.

Penso poi che, per ottenere la relazione favorevole de' tre ministri, non occorre s'intrighino gli avvocati, ma basta una semplice mia lettera a ciascuno de' ministri, colla copia (che loro manderò) del dispaccio.

Come scrissi, la maggior cura dee essere di guadagnare il favore di Vargas, da cui dipende Invitto; e perciò penso essere bene far capo da Santoro, con pregarlo non solo a favorirci con Vargas, ma ancora a consigliarci per ottenere da Vargas la relazione favorevole. Perciò ho scritto al P. Fiocchi che venisse in Napoli; perché esso solo de' nostri ha confidenza con Santoro.

Avvisatemi se V. R. ci tiene ancora qualche attinenza; perché se non viene Fiocchi, bisognerà che V. R. vada a trattare quest'affare con Santoro; e dopo ciò V. R. o Fiocchi porterà la lettera mia a Vargas. Onde aspettiamo la notizia se viene il P. Fiocchi, ed allora risolveremo.


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Canelli, come ha parlato con D. Pasquale Rubini, pare che si sia esibito esso di far riuscire il negozio; ma non so se il negozio riuscirà solo con mezzo di Canelli e senza Santoro. Del resto, la manifattura [l'opera] di Canelli sarà sempre necessaria, mediante il regalo.

Di nuovo vi prego di consigliare tutto ciò con D. Pasquale Rubini, segretamente, senza intrigarci gli altri avvocati.

Se poi volete pigliare qualche consiglio solo da Barracano, fate come meglio vi pare, ma che tenga il segreto; ed in ogni conto stimo che l'affare, dopo aver parlato con Santoro, si debba portare liscio, liscio, colla sola lettera mia, dove includerò la copia del dispaccio.

Scrivetemi poi, quando avrete parlato con D. Pasquale Rubini; e vi benedico.

Fratello ALFONSO MARIA.

Conforme all'originale che si conserva nel nostro collegio di Saint-Trond, nel Belgio.




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