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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
686. AL SUPERIORE DELLA CONGREGAZIONE DE' MISSIONARÎ DELA CONFERENZA, OSSIA DEL P. PAVONE.
Assegna il tempo per le due missioni promessegli.
In punto ho saputo, per mezzo di D. Salvatore Tramontano, che mercoledì 15 di questo mese sarebbero venuti 12 Padri a favorirmi, e che avessi destinato io in qual luogo si debba far prima la missione.
Sono adunque con questa mia a far sapere a V. S. Illma, che necessariamente si ha da fare la missione prima nella città di Airola, perché più grande e più a portata per il viaggio
de' missionarî, potendo colà andare i calessi; mentre che non possono andare in S. Agata, perché si ha da salire la montagna, ed è impossibile che ci possano salire i calessi. E quello è peggio: qui non vi sono i comodi delle calvacature neppure; onde, come ho detto, per necessità si deve prima missionare nella città di Airola, potendo ivi impiegarsi otto Padri, e quattro altri ad un casale (che fa mille e cinque cento anime) ch'è distante meno di un miglio dalla città; e terminata questa, si porteranno in S. Agata, in dove sono bastanti dieci Padri.
Prego V. S. Illma a voler ordinare che vengano qua a dirittura, acciò possa io comunicar loro cose importanti per lo bene ed utile delle anime, alle quali si deve predicare.
Non altro; si conservi. E sicuro delle sue grazie, raccomandandomi alle sue orazioni, resto con tutto l'ossequio dicendomi
Devmo ed obblmo servitore vero
ALFONSO MARIA, vescovo di Sant'Agata.
[P. S.] Torno a pregarla a volersi compiacere di mandar i Padri prima in Airola, perché Airola fa 3350 anime, la sola città, in dove vi sta un monastero numeroso di monache, e Sant'Agata fa 2300 anime.
Conforme ad un'antica copia.