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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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696. A D. SALVATORE ROMANO1, CAPO ELETTO DI ARIENZO E GOVERNATORE DELLA CHIESA A. G. P.

Gli raccomanda un povero giovane, chierico.

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

ARIENZO, 30 AGOSTO 1772-

Nel venturo santo Natale, D. Virgilio Cimmino,2 di questa terra, celebrerà la santa messa, e perciò vaca il luogo di chierico nella chiesa di A. G. P.

Sarebbe mio desiderio che, in luogo del suddetto Cimino, subentrasse il novizio Giovanni N., figlio di D. Tommaso.

Questo figliuolo merita di essere preferito a tutti gli altri, mentre V. S. Illma sa che è abbandonato da ogni umano sussidio per causa del suo buon padre; per lo che prego V. S. Illina compiacersi ricevere detto novizio ora per allora, con scrivere la recezione in dorso del presente, e glielo restituirà di nuovo.

E certo de' suoi favori, resto pieno di stima raffermandomi, ecc.

Conforme alla edizione romana.




1 D. Salvatore Romano, siccome dicemmo nella lettera del 18 luglio 1768, fu testimonio nel processo di Beatificazione del Santo; nel quale parla così: " Qui poi (in Arienzo) tante volte ci ho parlato e trattato anche, essendo Capo eletto di questa università e governatore della Chiesa A G. P. e delle R. Monache Rocchettine. I miei discorsi, con lui tenuti, erano o di cose di Dio, o per togliere il peccato o qualche scandalo, o per procurare delle limosine per i poveri. "



2 D. Virgilio Cimino fu, anch'egli, testimonio nel Processo di Beatificazione del Santo; ed ecco la sua deposizione: " Io conobbi benissimo il Venerabile Servo di Dio Alfonso Maria de' Liguori, che fu nostro vescovo. Esso mi diede la prima tonsura, gli ordini minori e gli ordini sagri, e poco dopo ordinato sacerdote, mi conferì la facoltà di ascoltare le confessioni. Ritiratosi il Servo di Dio in Arienzo, fui suo famigliare: esercitando l'offizio di pro-cancelliere nel suo casino vescovile di Arienzo, e, nell'ultimo anno del suo governo, esercitai anche l'offizio di suo segretario ecc. "






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