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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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715. AL P. D. ANTONIO TANNOIA, RETTORE DELLA CASA D'ILICETO.

Rigore del Santo nell'esigere l'obbedienza dai Congregati.

Viva Gesù, Maria e Giuseppe !

ARIENZO, 5 GIUGNO 1773

Sento che il P. Vicario ha scritto a V. R. che assolutamente avesse mandato a S. Angiolo a Cupolo Fr. Antonio [Maria Oliva], acciocché si accompagnasse con Fr. Stefano: perché l'uno e l'altro è necessario mandarli alla nuova casa di Veroli di Scifelli; e sento ora che V. R. ha risposto, per mezzo del P. Ansalone, che non può mandarlo o, per meglio dire, che non vuol mandarlo.

D. Antonio mio, voi sapete che io vi stimo; ma bisogna che ora vi parli chiaro. Voi siete stato tacciato che poco siete obbediente agli ordini de' Superiori; e questo vedo che sia una delle maggiori cause, per cui la Congregazione presentemente sta in malo stato: perché i Rettori sono i primi a non volere obbedire.

Da oggi avanti io, che sono il Direttore della Congregazione destinato dal Papa e dal Re, voglio mutare stile e voglio essere obbedito; e chi se ne vuol andare che se ne vada. Chi resta, resta. Dio non ha bisogno di gente, ed ama i soli buoni ed obbedienti.

Pertanto V. R. subito mandi detto Fratello Antonio in S. Angiolo in ogni conto, e si guardi di metterci per mezzo il vescovo [di Bovino, Mgr Tommaso Pacelli] che sento dimorare costì; anzi, se mai il vescovo volesse impegnarsi a far trattenere questo Fratello, V. R. si adoperi in tutti i modi a lasciare quest'impegno.

V. R. non mi risponda che non ha potuto arrivarci; perché, se non manda il Fratello, ella me ne darà conto e se ne pentirà; ma spero che non mi darà questo disgusto.


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Dica da parte mia ai Padri di cotesta casa che siano attenti ad obbedire, siccome scriverò fra breve a tutte le altre case.

Io son risoluto di mandar via ognuno che non vuole obbedire, ancorché mi fosse fratello carnale; e non pensi qualcheduno di aiutarsi poi colla Corte: perché il Re, che mi ha fatto Direttore e che molto mi favorisce, sentirà più me che tutti gli altri.

Faccia sentire questo capitolo a tutti.

Benedico V. R. e tutti.

Fratello ALFONSO MARIA.

Conforme all'originale che si conserva nella nostra casa di Pagani.




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