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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
Gli manda un manoscritto da servire per farne una novena, ed inculca, adducendone le ragioni, che alcune sue opere predicabili siano lette e praticate dai Congregati.
Don Gaspare mio, io ho faticato sovra del vostro libro di S. Michele, per fare una breve novena familiare in onore del mio S. Arcangelo.
Io l'ho scritta in questo quinterno; ma non mi piace, perché è confusa e poco bene ordinata; ed ora che la testa non mi aiuta, non mi fido di aggiustarla come vorrei.
Onde, giacché V. R. è divota di S. Michele, la prego a prendersi l'incomodo in quest'inverno di aggiustarla, come meglio le pare, e le do la libertà di mutar tutto, ordine e sostanza di cose; ma che venga breve, che non passi più di un foglio e mezzo stampato.1
Bramerei .... Qui mancano alcune righe per uno strappo ... Mi avvisi come sta l'arcivescovo di Conza. Qui si è detto che stava male.
Mi avvisi ancora come sta vostra Riv. e li compagni.
Il Padre Blasucci già partì per la Romagna insieme col Padre [Isidoro] Leggio. Il P. Criscuoli sta ancora qui ed aspetta il P. Amato per andare a S. Cecilia [Scifelli].
Benedico V. Riv. e tutti gli altri.
Dite loro che al mio Domenicale1 diano qualche occhiata, e leggano almeno quelle prediche, che sono di materie più proprie di missioni; perché possono trovarvi, non già pensieri sublimi e molte erudizioni, ma vi sono molte cose pratiche che servono a salvare le anime, come le prediche dello scandalo, peccato, recidivi, morte (la morte pratica, che sta posta nel mio libro, non si trova in altri libri); di più la predica dell'inferno e specialmente quella della perdita di Dio. In quelle parti ove io l'ho predicato, ho veduto piangere anche le mura. Io non dico che leggano tutto il Domenicale, ma diano un'occhiata ..... alle prediche pratiche, come quella della …delle tentazioni del demonio per far . . . (Qui mancano quasi interamente tre righe per lo stesso strappo).
Ma io ho la mala fortuna che i libri miei sono letti dagli altri, ma non da' miei Fratelli, col pensiero che dalle prediche mie non si ricava niente di buono.
Io vedo che, nelle prediche degli altri, ritrovo poche cose pratiche che muovono; e queste cose pratiche, io l'ho ricavate anche da libri de' servi di Dio ed anche da tante prediche intese da predicatori, che predicavano Gesù Cristo crocifisso; e me l'ho notate, arrivato in casa, e poi le ho stampate. E queste cose le ho poste tutte nel Domenicale e nel libro dell'Apparecchio alla morte.
Mi dispiace che da alcuni de' nostri si è introdotto lo stile pulito, e si va lasciando lo stile familiare e popolare. E questo stile che sinora ha fatto dire alla gente, dove si son fatte le missioni, che le missioni nostre faceano altro maggior frutto delle missioni degli altri missionarî.
Prego Vostra Riv., questa lettera rispetto alle prediche, fatela leggere in comune a tutti i compagni di costì.
Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.