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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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942. AD P. BARTOLOMEO CORRADO, CONGREGAZIONE DI NAPOLI.

Cure e pratiche del Santo per distruggere gli effetti funesti del Regolamento.

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

[NOCERA, 12 APRILE 1780.]

Ho saputo già che l'amico1 si è servito forse di qualche foglio da me firmato, per rappresentare al Re qualche cosa a me contraria.

Io ho scritto già al Cappellano Maggiore che senta V. R.; e buono sarebbe che ci andasse col P. Gallo.2

Il Cappellano Maggiore, secondo gli ho scritto, spero che vi sentirà con tutta la carità.

V. R. gli palesi tutto l'animo del P. Maione che, per vantaggiare l'officio di Consultore, oltre l'aver cercato di togliere al


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Rettor Maggiore tutte le facoltà, vi ha posto poi nel Regolamento, fatto da esso stesso non già da me; vi ha posto, dico, tutto quel che gli piaceva: onde tutti i compagni piangono, e perciò io sto procurando un nuovo dispaccio.

Bisogna parlar chiaro e forte, e con ciò bisogna dirgli che il P. Maione volea ottenere nuovo dispaccio, che quelli che non voleano accettar il Regolamento fossero discacciati; e perciò il P. Maione si servirà di alcuno de' fogli da me firmati.

Mando la lettera a D. Giuseppe Cantore,1 il quale spero che vi senta con attenzione e vi favorisca.

Io vi mando 25 ducati.

Veda V. R. di fare come meglio le pare: in dividerli, parte a Cantore, e parte a Vecchietti.

Il regalo che loro si fa, dev'essere di dolci; ma io stimo esser meglio, di cioccolata; del resto, faccia V. R. come vuole.

Mi dispiace aver saputo che Maione può dar molti danari, col mezzo di una sua clientela che ce li ; e lo dico, acciocché V. R. lo sappia.

Se V. R. vuol dire poi, a voce, a Cantore e Vecchietti ch'io non sarò con essi ingrato, se le pare bene, ce lo dica; se no, lo lasci andare.

Al Cappellano Maggiore par che sia cosa importante a fargli sapere quella cosa, ch'egli [il Maione], per vantaggiare la sua autorità, ha cercato di spogliarne me.

Discorrendo col Cappellano Maggiore, procuri fargli sentire lo stato della nostra Congregazione.

Fra gli altri, vi sono da 100 giovani che han fatti tutti gli studi di teologia dogmatica. Questi, se andassero nella Sorbona o in Lovanio, farebbero una buona comparsa; ma il P. Maione vorrebbe vederli tutti distrutti per l'intento suo.

Se bisognasse lettera mia a Vecchietti, avvisatemelo.

Mando la mia procura in bianco, rivocando la procura antica; e costituisco nuovo procuratore in bianco, tanto per l'esazione


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delle mesate del Collegio [de' Dottori], quanto della Cappellania di Ciceri.

Mando ancora la rivocazione di tutti i fogli, da me firmati in bianco; e tutte queste rivocazioni si consegnino al P. Corrado.

Si è pensato poi (per ottenere dal Re la nuova commessa al Cappellano Maggiore per la riforma del Regolamento, fatto dal P. Maione per l'intento suo) si è pensato di fare così la supplica:

"Signore, si è riflettuto da tutti i Padri della nostra Congregazione del SS. Redentore [che], per la quiete de' Congregati e buono governo della Congregazione, alla quale V. Maestà ha dato un Regolamento da praticarsi, sono necessarie le seguenti dichiarazioni . . . Pertanto io, Rettor Maggiore della medesima, fedelissimo vassallo di V. M., la supplico a degnarsi rimetterle allo stesso Mgr Cappellano Maggiore, acciò esamini, ed indi sieno da V. Maestà approvate. "

Di più, ho saputo che l'amico voleva, per mezzo di una supplica mia falsa, cioè di uno di quei fogli da me firmati, ottenere dal Re un ordine a me, di discacciare ognuno che ripugnasse al Regolamento. In somma, volea far me stesso carnefice de' miei Fratelli.

Fratello ALFONSO MARIA, Rettore Maggiore.

Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma,




1 Il P. Maione.



2 Ecco la notizia che il Catalogo generale della Congregazione dà di questo soggetto: "Nell'anno del Signore 1748 a' 20 gennaio, fu ammesso al noviziato, in giorno di sabato, il diacono D. Salvadore Gallo della terra di Monteforte, diocesi di Avellino, avendo di età anni 23 incirca. Fece l'oblazione nelle mani del nostro Padre Rettore Maggiore, il dì 17 gennaio dell'anno 1792, essendo di già stato ordinato sacerdote nella passata Ordinazione delle Quattro Tempora di dicembre. Morì in odore di santità addì 4 giugno 1792, nella casa di S. Michele de' Pagani, di età anni 68, mesi 10, giorni 4; e di Congregazione anni 44, mesi 4, giorni 15."



1 Uno de' primi officiali della regia Segretaria.




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