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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
7. AL SACERDOTE D. GIUSEPPE IORIO, IN NAPOLI.
Con grande confidenza ed umiltà, gli domanda che cosa desideri si aggiunga ad una sua operetta, e gli parla d'un libro contro i Riformatori.
Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa!
Don Giuseppe mio, ti prego, quando hai tempo, scrivermi tutte le cose che vorresti che s'aggiungano alla Pratica,1 ma non serve a parlare in generale: qui accresci più; ciò sta troppo secco, e simili; perché se mi scrivi così, io non vi aggiungerò niente; bisogna che mi scrivi in particolare, ma in succinto, le cose particolari che desideri.
E ti prego di farlo da capo in un foglio; tanto più che quelle cose che mi mandasti prima, qui ora che sono stato fuori, me l'hanno perdute, e non è stato possibile trovarle.
Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa!
Quello che mi scrivete, scrivetemelo coll'ordine del libro.
Del resto, non occorre che mi mandiate tutto,
tutt'insieme; basta che me lo mandiate a poco a poco.
Ho letto il libro dell'Inglese: Manifesto agli amici,2 ché se l'ha comprato D. Gaetano di Geronimo, a cui già l'ho tornato.
E bello, ma non è per l'intento mio: parla contro i Riformatori, io parlo contro quelli che non credono al Vangelo.3 Viva Gesù e Maria!
Conforme all'originale che si conserva presso S. Ecc. il Conte Ludovico Giovanni Battista Paar, ambasciatore di S. Maestà Apostolica presso la S. Sede.
P. Mainieri, 1742.