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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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42. AL SIG. GIUSEPPE REMONDINI.

Gli ripete più cose già scrittegli, non avendo questi fattagliene menzione in una risposta, e si rallegra di aver saputo finalmente ch'erano in corso di stampa le care sue opere spirituali, per le quali gli dà alcuni avvisi, parlandogli in fine d'altre opere.

 

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

NOCERA, AGOSTO 1758.

 

Illmo Sig. e Pne colmo.

Ricevo una sua de' 15 di luglio, col catalogo de' libri stampati.

signore, lo farò vedere ad amici, acciocché se n'avvalgano ne' libri che desiderano.

Ho letto tutta la lettera; e con maraviglia non leggo niente di risposta altre altre mie lettere che l'ho scritte, e non m'avvisa niente neppure se ha ricevuti li tre tometti del Compendio o sia Pratica; avendo avuto già riscontro, da molto tempo, che il Sig. Agazzi ce l'ha inviati.

Le ho scritto ancora che il Sig. mercante Zatta mi ha pressato a mandargli il detto Compendio per istamparlo; ma io gli ho risposto che me lo ritrovava mandato a V. S. e che non poteva mancare a lei di fedeltà.

 


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Le ho scritto ancora che sto aspettando le correzioni del P. Zaccaria dell'Opera grande, e che tengo già notate molte aggiunte utilissime, così per la Morale, come per lo Compendio.

Ho scritto ancora se V. S. Illma ha intenzione di stampare i libri della Visita e della Madonna che le mandai; perché altrimenti l'avrei dati a stampare al Sig. Zatta.

La Pratica latina già s'approssima al fine.

Ho succinto qui quel che lungamente l'ho scritto nelle mentovate tre lettere. La prego a rispondermi particolarmente a ciascuna cosa per non farmi restar così confuso.

Avvisatemi poi, come già ho scritto nell'altra mia, se il Compendio latino ed altre aggiunte, che mi restano da mandarvi per lo Compendio volgare, volete che ve le mandi per mezzo del med°. Sig. Agazzi, per via di Roma (perché già ho trovata la via sicura di far capitare al detto Sig. Agazzi quel che ho da mandare), o pure volete che lo mandi per altra via; perché son fatiche che difficilmente posso tornar a farle, se mai si perdono.

Bisogna non però che, essendo quello che ho da mandare scritto a mano bisogna che mandi gli scritti per mare; perché il procaccio quelli che sono manoscritti non li vuol portare. Frattanto prego V. S. Illma che scriva subito al Sig. Agazzi che, subito che riceve i miei scritti, subito cel'invii.

Io presto sto unendo tutte le altre aggiunte che avevo notate per la Pratica italiana; perché leggendo già, al catalogo che mi ha inviato, che già sta posta, a nota de' libri sotto il torchio, l'opera della Pratica italiana, temevo che non si stampasse prima ch'io mandi le aggiunte; ma spero a Dio che no, perché le aggiunte sono di cose molto importanti; e tanto più lo spero, quanto che nel catalogo già s'annunzia che la vostra edizione sarà accresciuta in moltissimi luoghi. Queste aggiunte poi alla Pratica latina, ce le aggiungerò io agli scritti che l'ho da mandare, e ce le manderò quando son finiti, come ho detto, per la stessa via di Agazzi.


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Gloria Patri! che finalmente ho letto al catalogo che stanno sotto il torchio le Glorie di Maria e la Visita al SS. Sacramento. Ne ho avuta gran consolazione, per la gloria di Gesù Cristo e di Maria.

Altro non ne desidero, quando son compiti, che una sola copia per vedere come son fatti. Spero che li faccia di buona carta, e non importa che costino qualche cosa di più di prezzo; perché questi libri piccioli assai più si smaltiscono quando son di buona carta, che quando di mala carta, benché più a mercato.

Leggo poi nel catalogo che nomina solamente la Visita, ma non nomina la Passione, Volontà di Dio e Preghiera, che sono i trattatini forse che sono stati più graditi. Penso che forse si son nominate le sole cose della prima parte; ma non lasci di metterci anche la seconda; perché in Napoli, in Roma e in Sicilia, questa operetta è stata stampata intiera anche colla seconda parte.

Quell'operetta [contro gli errori] dei Materialisti e Deisti è vero ch'è picciola; ma sappia ch'è stata ancora molto gradita, perché è un sugo di tanti altri libri grandi che ho letti.

Al presente già sta per uscire l'altra opera mia del Santo Natale, Cuor di Gesù e Apparecchio alla messa per li sacerdoti. Subito ch'è finita, cel'invierò, e così farò ancora dell'altra opera delle Massime eterne, che già ho cominciato a stampare: opera molto faticata.

La torno a pregare di sospendere la ristampa della Pratica, fintanto ch'io non le mandi le dette aggiunte ed un foglio stampato ultimamente, che vi si ha da aggiungere Io voglio vedere come e per qual via ce le possa mandare, e presto ce le manderò.

Resto di V. S. Illma

Divmo ed obblmo servo vero

ALFONSO DE' LIGUORI, del SS. Redentore.

Conforme all'edizione, fattane in Bassano l'anno 1879, pel solenne ingresso alla chiesa arcipretale in Cereda del M°. Rev. Pietro Colbachini.

 

 




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