46. AL SIG. GIUSEPPE REMONDINI.

Per quale via gli spedirà l'Homo Apostolicus, e di un'altra opera spirituale che pure gli riserba per la stampa.

Viva Gesù, Giuseppe e Maria!

NOCERA, 15 OTTOBRE 1758.

Illmo Sig. e Pne colmo.

(Avvertasi che un'altra consimile lettera già si è mandata per la posta).

Già appunto domani, mando la consaputa Pratica latina in Roma al Sig. Agazzi; perché già ho avuta nuova che in prossimo già partono le barche in Roma. La prego di avvisare subito al Sig. Agazzi che, in ricevere la scatoletta cogli scritti, ce l'invii.

Nella scatoletta vi troverà anche la Novena di Natale che ultimamente ho data alle stampe. Se la vuole stampare, la prego per qualche tempo di trattenere a mandarla in Napoli, prima ch'io smaltisca le mie, benché io poche ne ho fatto tirare. Io la fo vendere 24 grana, due lire in circa delle vostre.

Il Sig. Antonio Zatta ultimamente mi ha scritto che io mandassi questa Novena a lui, a stamparla coll'altro libro delle Massime eterne che ancora sto stampando, e sta verso la fine. Ma io mi sono scusato, dicendo che mi trovo impegnato di mandar questi due a V. S. Illma. In caso non però che ella non avesse intenzione di stamparli, la prego ad avvisarmelo; perché in tal caso debbo mandarli al Sig. Zatta.

La prego poi la consaputa Pratica latina di stamparla quanto più presto; mentre, anche in Napoli, è desiderata più della volgare, per causa che questa latina può servire per li giovani de' seminari; come qualche vescovo già la sta aspettando.

La prego, subito che riceve la consaputa traduzione latina, per mia quiete avvisarmelo; perché questo è una fatica che difficilmente può tornarsi a fare.

Resto confermandomi

Di V. S. Illma Devmo, ed obblmo servitore vero

ALFONSO MARIA DE' LIGUORI, del SS. Redentore.

Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.