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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
48. AL SIG. GIUSEPPE REMONDINI.
Lo prega di stampar presto l'opera ricevuta e, ringraziatolo del regalo d'alcune operette, gli promette altre opere da ristampare; e nominandone parecchie, di ciascuna accenna brevemente i pregi; finalmente gli parla anche una volta delle note aggiunte per la Morale.
Dopo molto tempo, mi son consolato oggi in ricevere la sua stimatissima, dove sento che già ha ricevuto il pacco del Compendio.
La prego a stamparlo presto; perché anche in Napoli avrà molto smaltimento, mentre lo desiderano per li seminari, dove non vogliono la [Istruzione] volgare, ma la latina.
Spero che il revisore sia accorto, come scrissi, giacché il manoscritto non è tutto di buona mano. V. S. Illma gli avverta che si tenga ancora avanti il Compendio volgare, da lei ultimamente stampato; perché così più facilmente potrà regolarsi in qualche difficoltà che trova nel manoscritto.
La ringrazio poi sommamente del regalo delle operette e del Direttorio V. S. Illma mi confonde con tanta cortesia. Mi dispiace che sto all'ultimo ed ho perduta la testa; perché vorrei affaticarmi in altre opere, anche per compiacere il suo genio. Basta; quando anderò facendo qualche altra cosa, subito ce l'invierò.
Per ora, già ho compito il libro della Morte o sia delle Massime eterne, buono a' secolari per meditare ed a' sacerdoti per predicare1. In fine vi sono nove Discorsi [da farsi] in tempo di flagelli É riuscito di molto gradimento a tutti che, appena stampato, me lo strappano dalle mani; ma poche copie ne ho stampate, perché ho pochi denari. Io non ce l'invio ancora, perché voglio mandarcelo insieme col libro [Del gran mezzo] della preghiera, che non è stampato ancora, ma già sta sotto il torchio. E questo della preghiera è un'opera singolare, utilissima a tutti. E non solo è opera ascetica o sia spirituale, ma è opera ancora teologica, che mi costa gran fatica; poiché con questo libro confuto il sistema del P. Berti, contro cui ha scritto così bene il Rmo P. Zaccaria; e 'l P. Zaccaria tanto mi ha pressato ch'io cacciassi fuori quest'opera, ed ora per grazia di Dio già l'ho finita; e spero che piacerà universalmente a tutti, fuorché alli Bertisti.
Insieme col Compendio latino, avrà già ricevuto a quest'ora la Novena di Natale con quegli altri opuscoli che vi sono, la quale già qui ha avuto smaltimento, e da Sicilia già me ne richiedono molte copie; ma pure ne ho stampati pochi.
In quanto all'Opera grande, aspetto quelle correzioni, com'ella mi scrisse, che ci ha da fare il
P. Zaccaria; del resto le mie aggiunte già le tengo tutte preparate.
Io già le scrissi come V. S. restava servita: se voleva che io, in un libro de' suoi, ci mettessi le aggiunte dove andavano, acciocché il revisore non si affannasse, o pure che ce le mandassi tutte in un quinternuolo? Mi avvisi come resta servita. Il mandar le aggiunte nel libro riuscirebbe una cosa più facile per la ristampa; ma vedo che costa più spesa.
I libri non però già nominati, ce li manderò per lo procaccio per via dell'istesso Sig. Agazzi.
In quanto allo scrivermi, mandi le sue al Sig. Michele Stasi; perché forse, per mano di lui, le riceverò più sicuramente.
Resto confirmandomi- Viva Gesù, Gius. e Maria!
ALFONSO DE' LIGUORI, della C. del SS. Redentore.
Conforme all'esemplare, stampato in Bassano nel 1879, pel solenne ingresso alla chiesa arcipretale in Cereda del M° Rev. Pietro Colbachini.