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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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149. AL SIG. GIAMBATTISTA REMONDINI.

Richiesto, gli dà notizie di sua salute, e grato di vedersi contentato nella stampa delle opere raccomandate, si scusa della minaccia fattagli, esprimendo la vera ragione onde è mosso nelle sue pubblicazioni; e dettogli del modo con che vuol replicare all'altra Risposta del Patuzzi e del suo piacere per i lavori fatti alla Apologia, lo avvisa del tempo in cui manderà la dissertazione promessa.

 

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

SANT'AGATA, 3 APRILE 1765.

 

Illmo Sig. Sig. mio e Pne colmo.

Ho ricevuta la sua ultima stimatissima e cortesissima.

V. S. Illma mi dimanda della mia salute in primo luogo, e le rispondo che appunto poco tempo fa ho passata una gran tempesta col mio solito male di petto; mentre se una gran febbre, che ho avuta, non avesse sciolto un eccesso di umori antichi fatto nel petto, a quest'ora forse starei nell'altro mondo. Ma grazie a Dio, ho espurgato l'eccesso ed ora già sto senza febbre e fuori di letto, benché ancora sto esinanito.

La ringrazio infinitamente del pensiero che ha di metter presto mano alla nuova Morale e sussecutivamente, come spero, all'Opere ascetiche.

Io le scrissi così, cioè che se si avesse veduto tirarsi troppo a lungo la stampa dell'una e dell'altra opera, avrei procurato di farne la stampa in Napoli, per ragione che vedo le infermità che da giorno in giorno mi assaltano per la morte; e prima di morire, vorrei vedere ristampate queste opere in quella perfezione, nella quale ho potuto ridurle, e tutto per la gloria di Dio, non mia; mentre tutto spero di aver scritto per la sola gloria di Dio.

Non mi dispiace, ma ho goduto che il P. Patuzzi abbia fatta la nuova Risposta; perché così spero che la sentenza nostra maggiormente si farà chiara.


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E con ciò la prego sommamente a procurare di avere li suoi fogli, e mandarmeli per la posta quanto più presto può averli; perché, sebbene io nella Risposta ho detto che più non risponderò, e perciò non farò risposta a parte, nondimeno penso di unire la Dissertazione colla Risposta già fatta, in un altro ordine, in un solo libro; e con ciò vi metterò di slancio quel che mi bisognerà rispondere a queste ultime opposizioni del P. Patuzzi.

Meraviglia, come egli ha pensato ora di rispondermi così subito, quando avea maggior premura di rispondere ad un opera più grande, scrittagli contro da D. Bartolomeo Corrado sovra la Bolla Unigenitus, dove l'autore tratta il P. Patuzzi da eretico. Ora basta. Aspetto da V. S. Illma il favore de' fogli.

La ringrazio ancora della Dedica stampata nella mia Apologia, ed aspetto le 50 copie per la posta e l'altre poi, quando riceverò le copie per Manfredonia.

signore, ricevei la notizia circa il titolo della lettera del Sig. Cardinale Galli, e tanto me ne consolai.

L'assenso regio per la mia Apologia in Napoli non l'ho avuto ancora; ma l'aspetto dopo le feste di Pasqua senza meno, perché già ho avuta una approvazione molto onorata dal revisore datomi, ed ho superata le tempeste.

Gran cosa! che di quelle opere di S. Tommaso col Compendio di Ferraris non posso averne notizia, né da Napoli, né da Manfredonia.

Lo scritto della Dissertazione breve sopra l'Ignoranza invincibile, che sarà una cosa molto gradita a tutti, non posso mandarlo ancora; perché non è finito di copiarsi; spero di mandarlo per la settimana entrante. Ma questo non posso mandarlo per la posta; perché non è cosa di lettere, tanto più che chi l'ha copiato ha fatto un carattere grandetto.

Lo manderò per mezzo del Sig. Moschini, o pure per via del Sig. Agazzi di Roma. Basta; vedrò come meglio può riuscire, acciò V. S. Illma l'abbia presto.

Del resto, come scrissi l'altra volta, V. S. Illma ben può metter mano alla ristampa della Morale; perché questo scritto


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ha da venire alla pagina 43 al num. 169. Onde vi sono da 54 fogli da stamparsi prima di venire la suddetta mia Dissertazione. Non altro. Resto confermandomi Di V. S. Illma

Divmo ed obblmo servitore vero

ALFONSO MARIA, vescovo di Sant'Agata.

Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.

 




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