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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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154. AL SIG. GIAMBATTISTA REMONDINI.

Dimanda i fogli dell'ultima Risposta del Patuzzi e dice di un'appendice, fatta all'Apologia, a cagione di un altro libro, pubblicato contro il proprio sistema.

 

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

SANT'AGATA, 2 GIUGNO 1765.

 

Illmo Sig. Sig. e Pne colmo.

Ho ricevuta ultimamente la sua delli 18 maggio e, godo che ha ricevuta l'ultima aggiunta della Morale circa il Decreto del S. Officio. Tutto va bene; ma non ricevo ancora la consolazione di sentire che si è posto mano alla ristampa.

Di nuovo la prego a riscontrarmi quanto importa il prezzo de' tomi, che V. S. Illma mandommi, di S. Tommaso e de' tre supplementi di Ferraris; acciocché del denaro che le debbo, così per detti tomi di S. Tommaso come per le Apologie, ed anche di ducati 40 che tengo in mano del P. Ferrari per mandarceli, ne faccia una rimessa intiera e ce la mandi.

Le Dediche neppure le ho ricevute ancora; ma non serviranno: perché io vedendo che così tardavano, le ho fatte stampare in Napoli per aggiungerle all'Apologia.

Gl'altri fogli dell'ultima Risposta di Patuzzi sto con ansia aspettando, quanto più presto; mentre, come le ho scritto in altre mie, ho avuta la disgrazia che si sia perduta la sua, insieme colla maggior parte de' fogli; sicché non ho avuto altro qui che il foglio della prefazione, il primo e l'ultimo; onde mi mancano dal secondo foglio al penultimo inclusive, e di nuovo prego a spedirmeli questi fogli mancanti, quanto più presto.

Godo che ha mandate le mie Apologie in Roma, Sicilia ecc.

Qui in Napoli ho tante richieste dell'Apologia che non posso resistere; e sento che più letterati avendo avuta in mano, non so come, la mia Apologia, prima erano a me contrari, e dopo hanno abbracciata la mia sentenza, dicendo ch'è chiara. Il P. Patuzzi lo negherà, ma questa è la verità.


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Io non ho cacciato ancora qui le copie che mi avete mandate; perché vi sto facendo un'appendice contra l'altro libro, che nello stesso tempo ora mi è riuscito in contrario, intitolato La Regola de' costumi1, e già sta in fine. Subito ch'è fatta, glie la manderò, se mai ella vuole aggiungerla alle altre copie che le sono restate dell'Apologia.

Io ho fatto così quest'appendice, per non far il libretto nuovo contra questa Regola de' costumi tanto più che quest'appendice è venuta di pochi fogli.

Resto confermandomi

Di V. S. Illma

Devmo ed obblmo servitore vero

ALFONSO MARIA, vescovo di Sant'Agata.

Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.

 




1 La Regola de' costumi contro le false massime della morale mondana, con un'appendice, Napoli 1764, presso i Simoni. L'opera è del Francese Gabriele Gerberon dell'Ordine di S. Benedetto, la traduzione di Mgr Bottari, l'appendice del Micheli, sacerdote dell'Oratorio di Roma.




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