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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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200. AL SIG. GIAMBATTISTA REMONDINI.

Gli dice di tre opere che presto gli spedirà per la stampa.

 

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

ARIENZO, 11 APRILE 1768.

 

Illmo Sig. Sig. e Pne colmo.

Ho ricevuto l'ultima vostra. Sì signore, ho lasciato ogni altra cosa ed ho posta l'attenzione a compire l'operetta che V. S. Illma sa, e già sto a buon porto. Aspetto però un libro da Roma per compirla.

La prego poi a non nominarmi affatto con niuno come l'autore di questa operetta; perché potrei passare grandi imbarazzi, per ragione delle discordie che vi sono al presente fra la Corte di Roma e Napoli; ed anche la prego a lacerare questa


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mia lettera, e di più di raccomandare al suo scrivente che non mi nomini affatto con niuno.

L'Istruzione [al popolo], per finire di trasportarla in latino, l'ho data compirla ad un altro: ad un canonico molto intendente, mentre io attendo solamente all'operetta.

Della Pratica [di amar Gesù Cristo] già sono stampati quattro fogli.

Se potrò, queste tre operette ve le manderò tutte insieme; se no, manderò la prima che sbrigo.

Resto rassegnandomi

Di V. S. Illma Divmo ed obblmo servitore vero

ALFONSO MARIA, vescovo di Sant'Agata.

Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.

 




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