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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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244. AL SIG. GIAMBATTISTA REMONDINI.

Manda le aggiunte suddette per la 7ª edizione della Morale, facendo le opportune spiegazioni e raccomandazioni, e parla delle difficoltà gravissime che incontra per la regia approvazione delle opere.

 

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

ARIENZO, 1 AGOSTO 1771.

 

Illmo Sig. Sig. e Pne colmo.

Ecco mando le aggiunte, che mi ho dato fretta per isbrigarle in questi giorni con molta mia fatica; poiché non sono bagatelle, ma cose molto pesanti.

In principio, vi è un secondo Monito che si deve aggiungere al primo, alla pagina 22, dove finisce il primo Monito posto alla Morale. Questo Monito importa tre carte1.

Alla pagina quarta poi del quinternuolo vi sono sette aggiunte di diverse materie, più delle quali si hanno da prendere dall'Homo Apostolicus, ultimo stampato; mentre ho osservato che si erano poste già all'Homo Apostolicus, ed alla Morale grande vi mancavano.


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Raccomando poi assai l'attenzione, così del compositore, come del revisore, perché lo scritto ha dovuto venire di mano minuta; onde se il revisore non è intendente e non vi sta con tutta l'attenzione, vi verranno molti errori.

Con quest'occasione ho osservato che nelle aggiunte, specialmente in una, in pochi versi, vi stanno molti errori: segno che quell'aggiunta non è stata osservata dal vostro solito revisore, il quale per altro, come ho veduto, è intendente ed attento.

La prego subito che riceve questa mia coll'incluso scritto, me l'avvisi per mia quiete.

In quanto al libro delle Prediche, sto sperando fra giorni di vederlo liberato, ma ancora sta impedito; benché io per liberarlo mi sia contentato di rifonderci un poco di stima. Ma che si ha da fare? Bisogna cedere al vento, quando è tempesta. Per fare uscire questo libro, ho rivoltato Napoli, ed ho fatto tante lettere e memoriali che ne potrei empire un volume.

Resto con tutto l'ossequio rassegnandomi

Di V. S. Illma

Divmo ed obblmo servitore vero

ALFONSO MARIA, vescovo di Sant'Agata.

 

[P. S.] Ora sto passando altri imbarrazzi per lo libro della Storia dell'Eresie. Non vi è rimedio: chi stampa, bisogna che si armi di pazienza, se non vuol morire crepato.

Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.

 




1 Comincia così: Postquam haec typis mandassem, valde miratus sum legendo apud novam theologiam, editam a P. Patutio etc. Fu inserito nella settima edizione ed in tutte le successive sino a' nostri giorni.




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