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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
300. AL CANONICO D. GIUSEPPE SIMIOLI, PROFESSORE NELL'UNIVERSITÀ DI NAPOLI.
Somma stima del S. Dottore per la dottrina di S. Tommaso, e sua massima sottomissione all'autorità ecclesiastica ordinaria.
Io le ho scritto tre volte per quella dottrina di S. Tommaso, che mi contrasta il revisore1 e dice che non può passare.
Torno a dire che io non voglio aggiustarmi e dipendere da esso: voglio dipendere dall'arcivescovo, e farò quel che l'arcivescovo mi comanderà.
Ho saputo che questa dottrina di S. Tommaso si legge pubblicamente nel collegio di S. Tommaso in Napoli; ma il Sig. revisore dice che non può passare.
Basta: io farò quello che mi comanda l'arcivescovo. Se sapevo, più presto forse avrei lasciato di stampare il libro che darlo a rivedere a questo revisore, oppure impugnar S. Tommaso: cosa che ha fatto stordire i Domenicani. Bello spirito: La sentenza di S. Tommaso non può passare! Chi lo dice? La santa Chiesa? La santa Chiesa no, perché la Chiesa venera le dottrine di S. Tommaso. Intanto prego V. S. Illma di sciogliermi da quel che voleva aggiustare esso revisore, mentr'io voglio dipendere solo dall'arcivescovo.
Mi dispiace quanto tempo ci ho perduto. Il memoriale del libro già è uscito dal Palazzo; ora aspetto che cosa vuol fare l'arcivescovo: se vuole darmi altro revisore, se vuol passare la dottrina di S. Tommaso o non la vuole passare. Io farò quel che mi dice. Pazienza!
Resto con tutto l'ossequio confermandomi ecc.
Conforme all'edizione romana.