311. AL SIG. GIUSEPPE REMONDINI.

Gl'indica l'indirizzo per le lettere e parla di piccoli cangiamenti che sta già preparando per la nuova ristampa della Morale.

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

NOCERA DE' PAGANI, 15 MAGGIO 1771.

Illmo Sig. Sig. e Pne colmo.

Molto mi ha consolato la sua delli 6 maggio, mentre non vedendo risposta a tante mie lettere, temevo di qualche disgrazia avvenuta. Prego V. S. Illma da oggi avanti di non dirigermi più le sue a Nocera, giacché questa via non spunta. Mi mandi tutte le sue lettere a Napoli, perché ivi io le farò prendere.

Già ho cominciato a notare più cose sovra il libro della Morale, per l'altra ristampa che V. S. Illma farà. Quando l'ho

finito, lo darò al Sig. Moschini. Ma prego V. S. Illma a scrivere quanto prima al Sig. Moschini che, quando riceverà da me il libro accomodato, procuri di mandarlo subito a V. S. Illma per lo primo comodo. Dico ciò perché, quando Moschini riceve da me questi libri per mandarli a V. S. Illma, li riceve con poca buona grazia.

Io non ho, per altro, molte cose da aggiungere alla Morale; mentre alcune cose che io credevo non essersi aggiustate come si dovea, facendo meglio diligenza, le ho trovate già aggiustate. Una sola dottrina devo aggiungere al libro, ed io già la metterò al luogo dove cammina.

Del resto, nel primo libro ho da mutare più cose; non aggiungere, dico, ma mutare, e la mutazione importa che molte carte si avranno da togliere, ed altre da abbreviare. Basta: quando riceverete il libro, vedrete aggiustata ogni cosa; e così mi pare che il libro verrà molto meglio aggiustato di quello di prima.

Intanto di nuovo la riverisco, e pieno di stima mi rassegno

Di V. S. Illma Divmo ed obblmo servitore vero

ALFONSO MARIA DE' LIGUORI, vescovo.

Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma