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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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359. A TUTTI I VICARI FORANEI DELLA DIOCESI.

Ordina in qual tempo debbono farsi le processioni e stabilisce la pena per i contravventori.

 

SANT'AGATA DE' GOTI, 30 GIUGNO 1767.

 

Avendoci la sperienza dimostrato nel decorso del governo di questa nostra diocesi che, col farsi le processioni il giorno dopo pranzo fin alla sera, siccome in alcuni luoghi di essa si è praticato, sogliano ordinariamente accaderci disordini che portano con sé grande ammirazione, scandalo e notabile danno dell'anime; le quali, invece di ricavarne il bene spirituale, ne ritraggono la di loro rovina: quindi, affin di evitare ogni occasione di male che potrebbe nascervi, ordiniamo che in avvenire le processioni suddette, perché riuscissero di profitto delle loro anime ed a gloria di Dio, si debbono fare in questa città ed in altri luoghi della nostra diocesi, la mattina; siano queste di rito, o votive, o in qualsivoglia maniera; proibendole espressamente il giorno.

 

Ad effetto di che incarichiamo alli RR. arcipreti e parrochi di così eseguire, sotto la pena di un mese di carcere formale in caso di contravvenzione, alla di cui pena debbono incorrere egualmente gli ecclesiastici che vi interverranno dopo la notificazione della presente; giacche la Maestà del re N. S., per schivare anche simili disordini, stabilì lo stesso in Napoli con sua real carta.

Intanto, perché un tale stabilimento sia a tutti noto, vogliamo che li RR. vicari foranei de' respettivi luoghi di detta nostra diocesi lo passino a notizia di tutti li suddetti arcipreti e parrochi ed ecclesiastici, con leggersi a' medesimi nel luogo dove sono soliti congregarsi per la discussione de' casi morali, ed estrarsene copia e tenersela presso di essi loro con ritornare a noi l'originale colla dovuta relata.

E restiamo impartendo loro la nostra pastoral benedizione.

Delle SS. VV. Affmo per servirle

ALFONSO MARIA, vescovo di Sant'Agata.

Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.

 




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