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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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371. AL P. TERZI, DELL'ORDINE DI S. DOMENICO, IN SANT'AGATA.

Lo prega di parlare nella predicazione quaresimale contro l'ingiustizia di due contratti.

 

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

ARIENZO, 30 MARZO 1773.

 

Ritrovandosi V. P. a dare gli esercizî spirituali, la prego di avvertire l'ingiustizia di due contratti che ho saputo farsi in Sant'Agata.

Il primo è quello di mettersi la sorte a parte col villano, dandosegli due buoi che costeranno sessanta in settanta ducati


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col peso di dare ogni anno al padrone dieci tomola di grano; il che certamente è un peso ingiusto, non potendosi per ducati sessanta, esiger tomola dieci. Vi si aggiunge altro patto ingiusto, il quale è che, se muoiono i buoi, il villano ne ha da pagare la metà: patto ingiusto esso pure, perché la sorte deve perire al solo padrone.

L'altro contratto si è quello di dare in parte anche la femmina del porco: poiché se la medesima fa figli, si vendono e si parte il guadagno; ma se muore, il villano ne ha da pagare la metà.

Prego V. P. a gridare più volte, non bastando una, contra questi due contratti ingiustissimi.

Ella già saprà la dottrina de' moralisti, che il predicatore è tenuto in coscienza a predicare contra i contratti che sono pubblici ed ingiusti. Intanto aspetto il profitto per mano di V. P., acciocché almeno questi padroni sappiano che sono dannati tutti quelli che fanno questi due contratti...

 

Tannoia nella vita del Santo, lib. III, cap. 62.

 




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