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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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388. AL MEDESIMO.

Si scusa di non potergli accordare un Fratello richiestogli; parla di alcune missioni, della Difesa e della Teologia del P. Berti; infine d'una difficoltà insorta per un giovane candidato.

 

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

NOCERA, 5 GENNAIO 1757.

 

Don Gasparo mio, ho ricevuta la vostra, dove sento l'angustia per Fr. Gennaro [Rendina]. Circa di mandarlo in Napoli e darlo a D. Benedetto [Grazioli], non ho voluto dare la negativa per più ragioni forti che so io; onde io ce l'ho promesso, né posso farne di meno.

Circa poi il levare un Fratello o altro soggetto necessario ad una casa per aggiustarne un'altra, questo, D. Gasparo mio, non posso farlo, perché sarei trattato da ingiusto e da parziale. onde bisogna che pensiamo a rimediare come meglio si può. Se non avete di chi fidarvi in Caposele, io ho pensato a Fr. Domenico [Picardi] che sta a Ciorani, il quale è giovine, di giudizio e sa scrivere. Non so se sappia di abbaco, ma se gli può fare apprendere. E così rispondetemi subito se volete che ve lo mandi. Dico subito, perché D. Benedetto vuole subito Fr. Gennaro, e bisogna mandarcelo presto, perché importa.

Se volete Fr. Domenico, mandate subito la mula; ché subito ve lo manderò.

Per la missione di Castelluccio non vi è questo bisogno di farla al principio di quadragesima: basta che mandiate a dire che si manderanno due o tre Padri dentro quadragesima, quando si può. La missione poi della Rocca necessariamente si ha da fare alla prima domenica di quadragesima. Vi è anche la missione a Capaccio, dentro quadragesima appuntata. Per


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questa, vedete di scrivere a Ciorani quando si può fare, acciocché li sei Padri che vi bisognano vadino, parte da costì, e parte da Ciorani.

Fratello Leonardo [Cicchetti] qui tiene tutta la casa in mano, l'esigenze delle messe, la cura delle provviste ecc.; e come mi han detto, non è possibile di levarlo da qui.

Il P. Leo mi ha mandato 18 carlini; non so che vengono a dire.

Dopo lo scritto fatto, ho letto la Difesa1 che fa di sé il P. Berti, dove si difende a meraviglia. Ma con tutto ciò, la sua Teologia non lascia di esser pericolosa in farla leggere ai giovani. Voglio meglio osservar la Teologia in fonte.

signore, vi benedico con modo speciale. E fate animo. In quanto alle missioni poi, sì signore vi accordo qualche missione, ma il Rettore non può stare addetto a tutte le missioni. E così dissi io che andiate a qualche missione.

E venuto qui il figliuolo2... di Caposele; ma mi ha scritto il P. Leo che Monsignore gli ha negato il deferat habitum. onde mi è stato necessario rimandarlo a Caposele, acciò esso vada all'Arcivescovo; altrimenti non potrà ordinarsi esso, e noi perderessimo la grazia dell'Arcivescovo; ed io ho promesso di non ricevere alcuno senza sua licenza. Esso per altro già ha avuta l'inclusiva dei voti; ma è necessaria la licenza dell'Arcivescovo.

Prego V. R. di avvisare voi al P. Fiocchi (perché io non mi fido di scrivere più) che presto si manderà Fr. Gennaro ad Atella e poi a Napoli, come vuole D. Benedetto, e che lo ringrazio.

Conforme all'originale che si conserva a Bisceglie, nella casa di Mgr Domenico La Notte.

 

 




1 Forse l'opera: Augustinianum systema de gratia, ab iniqua Baiani et Ianseniani erroris insimulatione vindicatum.



2 Probabilmente il giovane D. Andrea Morza.




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