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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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11. A Mons. Falcoia Tommaso.

Brano di lettera. Desiderio di alcuni vescovi di avvalersi del lavoro apostolico dell'Istituto.

 

Scala, 29. 12. 1732.

 

Il vescovo di Cajazzo1 ci aspetta e conta i momenti; quello di Cassano2 lo stesso; a Salerno anche siamo desiderati3. Bisogna ci sieno soggetti istruiti, al che ci vuole il tempo e, quello che più importa, dello stesso sentimento4. Vedete mandarmi presto Sportelli5.

 

Trascrizione dall'opera di A. Tannoia, Della vita ed istituto del ven. Servo di Dio Alfonso M. Liguori, vol. I, Napoli 1798, 85 (lib II, cap. 1, alla fine).

Analisi della lettera fatta dal P. Andreas Sampers.

Pubblicata in Spicilegium Historicum, Roma, 25 (1977) 288-289, n. 2.




1 Mons. Costantino Vigilante (1685-1754), vescovo di Caiazzo dal 1727.



2 Mons. Gennaro Fortunato (1682-1751), vescovo di Cassano all'Ionio dal 1729.



3 Mons. Giovanni Fabrizio de Capua (1685-1738), arcivescovo di Salerno dal 1730.



4 Tra i membri del nuovo Istituto si verificarono ben presto seri contrasti. Nel marzo 1733 tre dei primi compagni lasciarono Alfonso. Vedi la lettera di Falcoia a Alfonso del 15 gennaio 1733: T. FALCOIA, Lettere a s. Alfonso de Liguori..., a cura di O. Gregorio, [Roma 1963], 124-125.



5 Cesare Sportelli (1701-1750), che non aveva ancora potuto farsi ordinare sacerdote per mancanza di patrimonio ecclesiastico, faceva da segretario a mons. Falcoia. Nel 1733 divenne maestro di scuola a Scala; cfr. DE MEULEMEESTER, op. cit., 186-188.






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