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S. Alfonso Maria de Liguori
Apparecchio alla Morte

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PUNTO II

Il Signore non ci vuol vedere perduti, e perciò non lascia d'avvertirci1 a mutar vita colla minaccia del castigo.2 «Nisi conversi fueritis, gladium


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suum vibrabit " (Ps. 7. 13). Mirate (dice in altro luogo) quanti, perché non l'han voluta finire, quando meno se l'immaginavano, e vivean3 in pace sicuri di aver a vivere per molti anni, repentinamente è giunta loro la morte: «Cum dixerint pax, et securitas, tunc repentinus eis superveniet interitus» (Prov. 29. 1).4 In un altro5 luogo dice: «Nisi poenitentiam egeritis, omnes similiter peribitis».6 Perché tanti avvisi del castigo, prima di mandarcelo? se non perché Egli vuole che noi ci emendiamo, e così evitiamo la mala morte. Chi dice, guardati, non ha voglia di ucciderti, dice S. Agostino:7 «Non vult ferire, qui clamat tibi: Observa».

È necessario dunque apparecchiare i conti, prima che arrivi8 il giorno de' conti. Cristiano mio, se prima di notte in questo giorno doveste morire, e avesse da9 decidersi la causa della vostra vita eterna, che dite, vi trovereste i conti apparecchiati? o pure quanto paghereste per ottener da Dio un altro anno, un mese, almeno un altro giorno di tempo? E perché ora che Dio già vi questo tempo, non aggiustate la coscienza? Forse non può essere che questo giorno sia l'ultimo per voi? «Non tardes converti ad Dominum, et non differas de die in diem; subito enim veniet ira illius, et in tempore vindictae disperdet te» (Eccli. 5. 9). Per salvarti, fratello mio, bisogna lasciare il peccato; se dunque hai da lasciarlo una volta, perché non lo lasci ora? «Si aliquando, cur non modo?».10 (S. August.). Aspetti forse che giunga la morte? ma il tempo della morte non è tempo di perdono, ma di vendetta. «In tempore vindictae disperdet te» (Eccli. loc. cit.).

Se alcuno vi dee una gran somma, voi presto vi cautelate con farvi fare l'obbligo11 scritto, dicendo: Chi sa che può succedere? E perché non


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usate poi la stessa cautela per l'anima vostra, che importa assai più di quella somma? perché non dite lo stesso: Chi sa che può succedere? Se perdete quella somma, non perdete12 tutto; e benché perdendo quella perdessivo13 tutto il vostro patrimonio, pure vi resterebbe la speranza di riacquistarlo; ma se in morte perdete l'anima, allora veramente avrete perduto tutto, e non vi sarà più per voi speranza di ricuperarlo. Voi siete così diligente in notare le memorie de' beni che possedete, per timore che non si perdano, se mai v'accadesse una morte improvvisa; e se per caso vi accade questa morte improvvisa, e vi trovate in disgrazia di Dio, che sarà dell'anima vostra per tutta l'eternità?

Affetti e preghiere

Ah mio Redentore, Voi avete sparso14 tutto il sangue, avete data la vita per salvare l'anima mia, ed io tante volte l'ho perduta colla speranza della vostra misericordia. Dunque io tante volte mi son servito della vostra bontà, perché? per più offendervi? Per questo stesso io meritava che Voi subito mi faceste morire, e mi mandaste all'inferno. In somma ho fatto a gara con Voi: Voi ad usarmi pietà, io ad offendervi. Voi a venirmi appresso, io a fuggire da Voi. Voi a darmi tempo per rimediare al mal fatto, ed io a servirmene per aggiungere ingiurie ad ingiurie. Signore, fatemi conoscere il gran torto che vi ho fatto e l'obbligo che mi resta d'amarvi.

Ah Gesù mio, com'io poteva esser così caro a Voi, che tanto mi siete venuto appresso, quando io vi discacciava? Come avete potuto far tante grazie a chi vi ha dato tanti disgusti? Da tutto ciò vedo quanto Voi desiderate di non vedermi perduto. Mi pento con tutto il cuore di avervi offeso, o bontà infinita. Deh ricevete quest'ingrata pecorella, che pentita ritorna a' vostri piedi: ricevetela, e stringetela sulle vostre spalle, acciocché non fugga più da Voi. No, che non voglio più da Voi fuggire; vi voglio amare, voglio essere vostro; e purché io15 mi veda vostro, mi contento d'ogni pena. E qual pena maggiore mi può succedere che vivere senza la grazia vostra, diviso da Voi che siete il mio Dio, che mi


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avete creato, e siete morto per me? O peccati maledetti, che avete fatto? mi avete fatto disgustare il mio Salvatore, che mi ha tanto amato.

Ah Gesù mio, come siete morto per me, così dovrei morire16 io per Voi; Voi per amore, io per dolore di avervi disprezzato. Accetto la morte, come e quando vi piace; ma finora io non v'ho amato, o troppo poco v'ho amato; non voglio morire così. Deh concedetemi un altro poco di vita, acciocch'io v'ami prima di morire; perciò mutatemi il cuore, feritelo, infiammatelo del vostro santo amore: fatelo per quell'affetto di carità, che vi ha fatto morire per me. Io v'amo con tutta l'anima mia. L'anima mia si è innamorata di Voi. Non permettete ch'ella più vi perda. Datemi la santa perseveranza, datemi il vostro amore.

Maria SS. rifugio e Madre mia, fate l'avvocata per me.




1 [26.] d'avvertirci) di avvertirci VR BR1 BR2.



2 [27.] castigo) gastigo NS7: Stasi ripete in tutto il libro tale forma di sua iniziativa, come abbiamo osservato nella Introduzione.



3 [2.] vivean) vivevano VR BR1 BR2.



4 [5.] I. Thess., 5, 3 invece di Prov., 29, I.



5 [5.] in un altro) in altro ND1 VR ND3 BR1 BR2.



6 [6.] Luc., 13, 5.



7 [9.] S. AUGUST., Sermo 22, c. III, n. 3; PL 38, 150.



8 [10.] arrivi) arriva NS7.



9 [12.] avesse da) avesse a VR BR1 BR2.



10 [20.] Diversi autori ripetono la frase, come BARBIERI G. FILIBERTO, Considerazioni sopra alcune verità principali della nostra santa fede, p. I, cons. III della morte; I, Venezia 1739, 146: «Perché nol fate adesso? Si aliquando, cur non modo? E se non adesso, perché allora? Et si non modo, cur aliquando?» Il concetto è in AUGUST., Confess. l. VIII, c. 12, n. 28: PL 32, 762: «Sentiebam enim me teneri: iactabam voces mirabiles. Quamdiu? quamdiu, cras et cras? Quare non modo? quare non hac hora finis turpitudinis meae?» CSEL 33, 194. Cfr. POSSIDIUS, Vita S. Augustini, c. 27; PL 32, 57: «Cuiusdam quoque episcopi et familiarissimi sui amici, in extremis vitae de talibus frequentissime referebat dictum.. illum, ne putaretur huius vitae teneri cupiditate, ei respondisse: Si numquam, bene; si aliquando, quare non modo?»



11 [25.] Obbligo nel senso di cambiale.



12 [3.] perdete) perdeste VR BR1 BR2: Correzione remondiniana.



13 [4.] Dialettismo: perdeste.



14 [12.] sparso) speso VR BR1 BR2.



15 [29.] purché io) purch'io VR BR1 BR2; veda) vedo NS7.



16 [3.] morire) morir VR BR1 BR2.






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