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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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113.1 A Caione Gasparo2, CSSR.

Ultima parte della lettera a P. Gaspare Caione, rettore in Materdomini. Dà diverse disposizione. Facoltà ai Padri di confessare le donne non prima dei 30 anni.

 

Pagani, 25. 12. 1755.

 

Viva Gesù, Maria e Giuseppe

Sta inteso per la cornice3. Al coro lasciatele stare, perché il coro s'appartiene alla Chiesa. Li dieci docati non l'ho veduti ancora, perché Fratello Francesco4 sta a Napoli;

Signore, do licenza che scrivete alle case per la rata delli libri. Fate voi, perché io non mi fido di cacciare niente da questi spedali, specialmente da Nocera e da Iliceto. E per la Messa abbiate, vi prego, un poco di pazienza, sin tanto che verrà costì il P. Picone per Prefetto, il quale l'ho lasciato infermo a Benevento5. Del resto m'ha bisognato assignare due Messe di più ad Iliceto, perché non avevano come fare; una Messa s'è levata a Ciorani ed una a Caposele. Queste Messe mi fanno impazzire.

Circa il P. Leo6 non è possibile accordargli la licenza di confessar donne. L'ho negata al P. Spera7 ed al P. Picone, il quale è più grande di Leo, o forse eguale. Se l'accordo ad uno, non posso negarlo agli altri. Onde, se non han finito almeno i 29 anni, tutti che si quietano. Il P. Leo dunque confessi solamente le figliole sino agli anni 15, anche finiti. E non è necessario strappare le grandi dal confessionario. Quando quelle non vogliono partirsi, si parta esso, tanto più che ci bisogna uno che confessa gli uomini. Diteli poi che il volontariamente s'ntende avvertentemente. In dubio poi che le confessi, in dubio dico, se han passata l'età secondo [come] prudentemente può giudicare.

Ho lasciato detto al P. Fiocchi8 che finita la Missione alla terra di Lapio, vadi a S. Angelo9, che sarà dentro queste feste, e poi passerà alle Missioni di Conza. Vi prego poi di ricordargli di ricordare al P. Fiocchi10, che si ritrovi a tempo agli esercizj de' preti e monache che s'han da fare a Solofra.

Per la fretta in questa rispondo a tutte le lettere di costì. Onde dite a Manfredonia11, che io già ho ricevuta la sua e sto inteso.

Se mai avete ricevuto lettere per lo suddiaconato di Fratello Polestra12, Melchionna13 e Melaccio14; non occorre dar passo avanti, mentre ho pensato meglio di volerli far prima studiar la Morale, giacché questi poco possono studiare.

Mi dispiace di Petrella15 che sia ricaduto. Io lo farei andare ad Iliceto, ma penso che quella casa pure è fredda; del resto, se V. R. stima mandarlo, faccia come meglio le pare. -Viva Gesù, Maria e Giuseppe.

Pagani, 25 Xbre 1755

Sento che per lo catasto si ha avuto il decreto, che cotesta casa non sia molestata, sintanto che si vede la causa. Vedete per mezzo di qualche persona prudente, se si potesse aggiustar la cosa buonamente, perché mi dispiacerebbe per una via che restassimo disgustati.

Quando mai venisse costì il P. Picone, mandate a Missione il P. Nittoli16 per ajuto, ma male ajuto. Vedete di farle una dolce correzione. E vedete, quali sono questi suoi scrupoli al confessare, mentre ne sento contare cose ridicole. Procurate di levargli qualche pregiudizio con dimandargli in particolare, dove ha più scrupolo, altrimenti sarà soggetto perduto.

Dite a Nittolo che si faccia l'istruzioni, le prediche, gli esercizj a' sacerdoti &.

Ditemi, se voi tenete una certa mia Selva di cose predicabili17. V. G. e M.

F. Alf.o del SS. Red.re

 

Gli ultimi due periodi e la firma sono autografi. La trascrizione è secondo l'originale conservato in A G: era stato donato dall'Ecc.mo Giuseppe Romeo, vescovo di Nocera de' Pagani il 30-I-1914. -La prima parte della lettera è pubblicata anche in Lettere Volume I, n. 224 «conforme ad una antica copia».

Analisi della lettera fatta dal P. Andreas Sampers.

Pubblicata in Spicilegium Historicum, Roma, 12 (1964) pp. 246-248.




1 La prima parte di questa lettera manca. La seconda parte è indirizzata al Caione.



2 Il nome della persona a cui è stata mandata la lettera non risulta; si segue ciò che dicono gli editori in Lettere Volume I, n. 224.



3 Allude alla proibizione di non tenere nelle camere immagini poste in cornici. Nelle Costituzioni dell'anno 1764 si dice: «Le quattro figure di carta [delle stanze]... saranno incollate in telare di legno, senza cornice» Codex Regularum et Constitutionum CSSR..., Romae 1896, 122 n. 249.



4 Franciscus TARTAGLIONE CSSR (1715-1774).



5 Nei mesi di novembre-dicembre 1755 S. Alfonso con molti Padri aveva predicato la Missione in Benevento.



6 Francesco Saverio LEO CSSR (1728-1811).



7 SPERA Gaetano CSSR; nato il 17-VII-1730 a Nocera de' Pagani; ammesso al noviziato il 17-I-1749, professo          

il 24-XII-1749 a Pagani; morto l'1-III-1762 a Pagani.



8 Carmine FIOCCHI CSSR (1721-1776)



9 S. Angelo a Cupolo, dove nel 1755 vi fu fondata una Casa della Congregazione. -Cf. O. GREGORIO, S. Angelo a Cupolo prima fondazione estera redentorista Spic hist. 3 (1955) 385-41l.



10 Di ricordargli -di ricordare al P. Fiocchi; ripetizione dell'amanuense che scrive sotto dettato dell'autore.



11 MANFREDONIA Francesco Antonio; nato il 2-VII-1735 a Bovino; ammesso al noviziato il 2-VII-1753, professo l'1-VII-1754 a Ciorani; dispensato dai voti nel 1756.



12 POLESTRA Vito; nato il 7-IX-1730 a Calitri, archidioc. di Conza; ammesso al noviziato il 2-II-1750, professo il 2-II-1751 a Ciorani; morto il 15-II-1788 a Deliceto.



13 MELCHIONNA Giuseppe Maria; nato il 14-XI-1733 a Teora, archidioc. di Conza; ammesso al noviziato il 4-III-1752, professo il 3-III-1753 a Ciorani; morto il 27-III-1803 a Pagani.



14 MELACCIO Donato; nato il 18-VII-1732 a Calitri, archidioc. di Conza; ammesso al noviziato il 17-VII-1751 professo il 16-VII-1752 a Ciorani; morto il 22-IV-1764 a Pagani.



15 PETRELLA Pietro Paulo; nato il 29-VI-1726 a Trevico, allora Sede episcopale prov. Principato Ultra, oggi dioec. di Lacedonia, prov. Avellino; ammesso al noviziato il 2-VII-1747, professo il 2-VII-1748 a Ciorani; morto il 15-III-1771 a Deliceto.



16 NITTOLI Giovanni Tommaso; nato il 20-II-1721 a Lioni, dioc. di S. Angelo dei Lombardi; ammesso al noviziato il 6-IV-1749, professo il 28-III-1750; morto il 24-III-1785 a Leoni.



17 Nel 1760 S. Alfonso pubblicò il libro Selva di materie predicabili.






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