131. A Roberto, Priore Camaldulense in Monte-Corona.

Nocera de' Pagani, 12 ottobre 1758

M. Rev. Padre, Signore e Padrone colendissimo,

ho inteso i suoi stimatissimi comandi e brevemente, per servirla, rispondo alle proposte difficoltà.

Primieramente le dico che non posso presentemente darle regola generale circa le opinioni del Busenbaum, perché le dovrei tutte leggere ed esaminare se veramente siano o noi probabili; per ora le suggerisco solamente che alcune lo sono, altre non sono tali.

Secondariamente le dico che è lecito e piucché lecito seguire l'opinione probabile; soda, fondata probabile in concursu probabilioris ex parte pracepti se tenentis; come puranche è lecitissimo seguire l'opinione veramente probabile in concursu opinionis aeque probabilis, non ostante che essa sia non alla legge ma bensì alla libertà favorevole.

E la ragione fondamentale di tutto ciò si è che essendo la legge sempre dubbia (come si suppone), non vi è motivo che strettamente obbliga a seguire la sentenza che favorisce alla legge; ma possiamo sempre seguire la contraria favorevole alla libertà, posto che sia sodamente probabile.

Del resto per renderla vieppiù persuasa del mio sentimento, le mando questa mia dissertazione, in cui mi sono assai più chiaro spiegato che nell'opera grande della Teologia Morale; e ciò l'ho fatto affine di potere sfuggire le lingue di tanti e tanti letterati che con ardore assai grande oggidì contrastano l'uso dell'opinione probabile in concursu probabilioris.

E così (per non più attediarla) finisco, offerendomi ad ogni suo veneratissimo comando; e raccomandandomi alle sue ferventi orazioni, mi sottoscrivo di V. P. R. M.

um.mo e div.mo serv.re

Alfonso De Liguori

della C. del SS. Red.re