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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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145. Ad uno sconosciuto. [Roma?].

Facoltà da domandare alla S. Penitenzieria.

 

Nocera, 16. 07. 1759.

 

Ill.mo Sig.re e P.ne col.mo

Viva Gesù, Giuseppe e Maria

Prima di tutto ringrazio sommamente V.S. Ill. a di tanto incomodo. In quanto all'Officio già sento che bisogna aspettare, e per la spesa non importa.

In quanto poi alle facoltà della Penitenzieria bisognerà per ora mandar gli Attestati. Bisogna dire che con questo Em. Sig. Cardinale Penitenziere ci abbiamo mala sorte, mentre tutte le Congregazioni de' Missionari di Napoli, che sono di Preti sciolti, hanno la facoltà da noi desiderata e noi che siamo de' Missionari obbligati a vita comune ed approvati dalla S. Sede, non possiamo averla? tanto più che questa facoltà l'abbiamo avuta una volta, e per disgrazia si è perduta la carta. Che vogliamo dire? pazienza.

Del resto non lascio di nuovo ringraziare V.S. Ill. a, mentre già vedo la diligenza che vi ha fatto. Così vuole Dio, e così mi quieto.

Resto confermandomi

Di V.S. Ill. a

Nocera 16 luglio 1759

Le altre facoltà poco importano. Quella che più importa è quella della convalidazione de' Matrimoni nulli per impedimento di affinità. La facoltà data solamente a' Soggetti particolari, per noi che facciamo tante Missioni divise, importa un imbarazzo grande. Il Sig. Card. Penitenziere forse non vuol darci la facoltà desiderata, perché non ci crede che l'abbiamo avuta una volta; se mai gli facessi scrivere ed attestare dal nostro Vescovo di Nocera (mentre per mezzo suo s'ebbe la facoltà) che veramente noi l'avevamo avuta, e che poi col mandarla a Roma per farla confermare s'è perduta per via, vorrei sapere da V.S. Ill. a se con ciò vi sarebbe speranza di ottenerla.

Mi perdoni della seccatura che le do per questa benedetta facoltà. Ma si accerti che con questa facoltà si rimedia alla ruina di molte anime, sempre che in ogni Missione già vi sta chi tiene la suddetta facoltà.

Di nuovo mi confermo

Di V.S. Ill. a

Dev.mo ed Obbl.mo Serv.re vero

Alfonso de' Liguori della C. del SS. Red.re

 

Trascrizione secondo l'originale di cui solo il poscritto è autografo del Santo; esso fu autenticato nel 1809 dal P. Giattini, Postulatore della causa di Canonizzazione di Alfonso; si trova (anno 1933) nella chiesetta di S. Alfonso al Trivio, rione Diaz a Napoli, a cui l'aveva donato il canonico Rossi, penitenziere del Duomo e Superiore delle Apostoliche Missioni, che a sua volta l'aveva ricevuto in dono da un vecchio prete morente.

Analisi della lettera fatta dal P. Oreste Gregorio.

Pubblicata nel Periodico S. Alfonso 4 (1933) 245.




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