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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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200. A Fatigati Gennaro, in Napoli.

Lo scongiura ad aiutarlo con tutte le forze a bloccare il trasferimento del P. Tommaso Caputo, importante per il bene della sua diocesi.

 

Nocera, 25. 08. 1763.

 

Viva Gesù Maria

Rev.mo Sig.re Sig.re e P.ne col.mo

Ho bisogno della grazia di V.S. Rev.ma. Jo tengo un Religioso Domenicano in Santagata, il P. Tommaso Maria Caputo1, il quale mi serve da Consultore, Teologo, Esaminatore e quel che più m'importa egli fa la lezione di Teologia al Seminario, dove fa tanto bene non solo per le lettere, ma anche per lo spirito co Seminaristi perché veramente è un santo Religioso.

Ora ho inteso che il Provinciale de Majo vuol levarmelo per farlo Confessore di quelle quattro capo di pezze che stanno al Conservatorio del Rosario di Portamedina. Jo ho scritto già a Mons. Nunzio2 (il quale per altro mi vuol bene) che mi ottenesse la grazia dal P. Provinciale di lasciarmi questo Religioso tanto più che da pochi mesi egli ha cominciato il corso di Teologia.

Spero che Mons. Nunzio mi ottenga questo favore e questa carità, che si merita almeno per compassione un povero vescovo vecchio, e malato, di non levargli questo ajuto per bene di tutta la sua Diocesi, e per sollievo delle sue angustie.

Per tanto io imploro anche il favore di V.S. Rev.ma, acciocché ne parli con impegno al Nunzio. Il Provinciale non mancherà di replicare forse al Nunzio ch'egli non ha miglior soggetto da destinare al Conservatorio; ma questo è quello che prego V.S. Rev.ma insinuare a Mons. Nunzio, che conviene preferire il bene d'un Seminario di Ecclesiastici e di tutta una Diocesi ad un Conservatorio di femine.

Tanto più che questo Religioso mi è un gran sollievo per gli esami, e per li consigli in mezzo a tanti scrupoli che mi opprimono colla vecchiaja e mala salute. Ultimamente nella mia Diocesi sono stato male e vicino a morte con un catarro di petto. ora sto quì a Nocera mandato da Medici a ristabilirmi.

Spero da V.S. Rev.ma questa carità, ma fatta con calore, e quanto più presto, perché temo che il Provinciale corra subito a Mons. Nunzio a scusarsi, e Mons. Nunzio gli accordi la scusa, ed io ne resterei molto afflitto. Mi comandi poi se vagli a niente, e per compassione raccomandi a Gesù Cristo un povero tribolato vecchio, infermo, e vescovo, e pieno di scrupoli.

Le bacio le mani e resto confermandomi Di V.S. Rev.ma

Nocera 25 Agosto 1763

Div.mo e obbl.mo servitor vero

Alf.o M.a Vesc.o di S. Agata &.

 

L'originale si trova nell'Archivio Storico, Istituto Universitario orientale, Napoli, Zibaldone del 1762 e 1763, vol. 9, I fnc. rv. -Sono autografe soltanto le ultime due righe della firma, che seguono la data.

Analisi della lettera fatta dal P. Oreste Gregorio.

Pubblicata in Spicilegium Historicum, Roma, 6 (1958) pp. 324-325.




1 Il Caputo insegnava nel seminario di Sant'Agata de' Goti fin dal 1744. Quell'anno infatti egli era stato concesso al predecessore di Alfonso, Mgr. Flaminio Danza (1734, m. 11-2-1762) in data 3 luglio per l'insegnamento della filosofia e teologia. Nel 1749, dopo di aver brillantemente subito gli esami ad gradus (per viginti quinque vota secreta: unanimiter) nel convento di S. Maria sopra Minerva a Roma (4 aprile) fu nuovamente concesso per lettore di quel seminario per otto anni (27 maggio), Di più egli aveva insegnato teologia morale nel convento di S. Pietro Martire a Napoli

Questo Domenicano morto a Napoli nel convento di S. Pietro Martire il 9 ottobre 1786 (secondo Alfonso l'8 dello stesso mese) era stato priore in Nocera dove esiste un monastero di Domenicane. Le notizie date nel testo sono tolte dal «Regestum ab initio regiminis R.mi Patris F. Thomae Ripoli electi in Magistrum Generalem Ordinis Praedicatorum, Bononiae die XIX Maij MDCCXXV», dell'archivio Domenicano di S. Sabina segnato IV 212 (sezione: Provincia Regni) ff. 68, 76v, 2v, 17. Per altre referenze si consulti TELLERIA, op. cit. II 69, 749, 772; TANNOIA Antonio Maria, CSSR, Vita ed Istituto di S. Alfonso Maria de Liguori (Napoli 1857) III cap. XI.

Alfonso ammirava in lui non solo la dottrina ma altresì la santità di vita, lo zelo ardente per la salute delle anime, l'energia nelle imprese, l'equilibrio nei giudizi. Sicché fin dal suo ingresso nella diocesi non solo lo confermò nell'officio di professore di teologia, ma lo nominò anche rettore del seminario, se non di nome almeno di fatto (5), nonché consultore, teologo, esaminatore diocesano e lo scelse come uomo di fiducia e come consigliere, di cui aveva particolarmente bisogno in quegli anni trovandosi «in mezzo a tanti scrupoli» che lo tormentavano «colla vecchiaja e mala salute».



2 Nunzio Mgr. Giuseppe Locatelli. Di nobile famiglia milanese fu nominato Nunzio di Napoli nel 1759 da Clemente XIII che lo consacrò nella domenica di settuagesima del 1760. Entrò in officio l'11 gennaio di quell'anno restandovi fino alla morte avvenuta nel novembre 1763. Cf. MORONI, op. cit. XLIX 59, XCV 326; KARTTUNEN Liisi, Les Nonciatures Apostoliques permanentes de 1650 à 1800 (Geneve, Impr. E. Chaulmontet, 1912) 171.






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