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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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410. A Remondini Giuseppe. Venezia.

Dice di aver mandato da tempo il testo per la nuova edizione della Teologia Morale, in modo più breve e meglio redatto.

 

Nocera, 20. 10. 1777.

 

V. Gesù M.a e Gius.

Ill.mo Sig.re Sig.re e [ETML-M:U=“[]”]P[adro]ne col.mo

Mi pare che da più mesi mandai ad V.S. Ill.ma la consaputa Morale1, aggiustata da me con molta accortezza, in modo che mi pare un'opera compita2, avendone tolte molte cose che mi svergognavano il libro, che mi faceano parere vero probabilista, quando io colla scorta di S. Tommaso che seguito, non sono probabilista3, ma sono vero moralista4, che discorre le cose secondo la sentenza che ci cape5. Che importa che la Morale non è così abbondante, quanto era prima, mentre al presente ognuno vi trova quello che vuole.

Mi avvisi almeno, se l'ha ricevuta o no; non importa che si stampa appresso, e poi viene un'opera compita. A tempi moderni non vogliono sentire più quelle fasciugherie6 di probabilismo; e perciò a Portogallo è stata proibita la mia Morale7, perché vi erano quelle cose antiche che non reggeano a martello. Fate osservare da uomini dotti la dottrina di S. Tommaso, che sta distesa in molti luoghi, e vedrete ch'io dico lo stesso che S. Tommaso; e lo stesso dice il gran Gersone, S. Antonino, Pietro Colet, Domenico Soto, Du-Vallio8, Silvio, Lodovico Habert, Francesco Henno, in somma dice il P. Patuzzi. Con tutto che sia stato il mio principale oppositore, non ha avuta difficoltà di dire secondo la dottrina di S. Tommaso, che tutti i Dottori consentono in ciò che la promulgazione è affatto necessaria, acciò la legge abbia virtù di obbligare: «Consentiunt quidem omnes promulgationem esse omnino necessariam, ut lex virtutem obligandi obtineat». Così si legge nell'ultima Morale stampata da Patuzzi, Theol. Mor., tract. de leg., cap. 5 n. 79.

Non vi è dubbio, che quando l'opinione per la legge è più probabile, quella dee seguirsi; ma quando la legge non è promulgata e affatto oscura, ella non obbliga, per[ché] la legge non ha forza di obbligare, quando non è manifestata.

La prego intanto di avvisarmi almeno, se tiene o no intenzione di stampar la mia Morale, giacché sinora ho aspettato di averne notizia, e non ho potuto averne alcuna nuova.

E con ciò di nuovo le rinnovo la mia servitù ed aspetto la risposta quanto prima.

Di V.S. Ill.ma

Div.mo Obbl.mo Servidore V.o

Alf.o M. a de Liguori Vesc.o

Nocera, li 20 8bre 1777

[PS] La prego di avvisarmi, se vi è speranza ch'io prima di morire possa vedere questa mia Morale compita.

Quando la Morale sarà stampata, spero di farla pigliare a molti.

Ill.mo Sig.re D. Gius.e Remondini

Indirizzo a tergo: Venezia

All'Ill.mo Sig.re e P«adro]ne col.mo

Il Sig.re D. Gius.e Remondini Venezia

Notizia a tergo10: Nocera. Ligorio. 1777, 20 8bre

R. 15 9bre11.

 

Solo la firma è autografa; la lettera è scritta dal Frat. Francesco Romito. La trascrizione è secondo l'originale conservato in A G.

Analisi della lettera fatta dal P. Andreas Sampers.

Pubblicata in Spicilegium Historicum, Roma, 11 (1963), pp. 26-27.




1 Il 26-VI-1777 S. Alfonso scrisse al Remondini che gli avrebbe mandato il testo a Napoli e di qui farlo giungere a Venezia; cfr Lettere Volume III, Lettera n. 314. Si tratta della 8a ed. della Teologia morale, che apparve presso il Remondini in Bassano nel 1779.



2 Circa l'8a ed. della Teologia morale, se sia da considerarsi l'ultima edizione, ottimamente viene delucidato dal P. L. Gaudé nella prefazione dell'edit. crit. Theologiae moralis I, Roma 1905, pp. XXI-XXIII.



3 Si noti che il senso della parola «probabilista» in quel tempo non comportava solo un uso scientifico per il teologo, che seguiva la sentenza probabile nella materia morale, ma nell'uso comune era accettato come sinonimo di lassista e quindi assumeva una connotazione ingiuriosa.



4 Cf ciò che dice di sé S. Alfonso nella lettera n. 298 del Volume III delle Lettere: «Io non son rigorista, ma neppure sono probabilista; seguito la via di mezzo».



5 Sembra che S. Alfonso qui vogli indicare che egli prenda la sua sentenza in materia morale dalla stessa natura delle cose (probabilità, evidenza...) e non da autorità esterne.



6 Fasciugherie fasciumi, sfasciumi?; oppure farragine?



7 I Libri Theologia moralis et Homo apostolicus furono ambedue proibiti nel Portogallo nell'anno 1775. -Cf Lettere Volume III, Lettera 298.



8 André Duval, in latino Duvallius (1564-1638).



9 Giovanni PATUZZI OP, Ethica christiana sive Theologia moralis I, Bassano-Venezia 1770, 10 (Tract. I De legibus, Diss. I De lege aeterna ac naturali, cap. V n. 7), dove la promulgazione della legge naturale avviene «in ipsa infusione animae in corpus humanum».



10 Notazione del Remondini a tutte le lettere di S. Alfonso, per ragioni di archiviazione.



11 È la data della risposta alla lettera di S. Alfonso.






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