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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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435. A Francesco Rainone, Canonico Primicerio. S. Agata.

Sul denaro e oggetti lasciati dopo la sua rinunzia, al capitolo e alla chiesa; e sulla sua pensione.

 

Nocera, 28. 06. 1779

 

Rev.mo Sig. Sig.e e Pd.ne col.mo

V. a Gesù M. a e Gius.e

Scrive MonSig.r Rossi mi ha scritto in una sua lettera due difficoltà, per la prima vuol sapere, se è vero che quando feci io la Rinuncia, vi lasciai al Capitolo a suo arbitrio 400 duc.ti del grano che in quell'annata si esiggé; io ho risposto che sì signore è vero, ma di più per maggior cautela il Capitolo ed V.S. R.ma ottenne (?) il consenso della Nunziatura per detti 400 duc.ti con impiegarli per le Pianete della Cappella che allora si fecero.

Di più Mons. e volea sapere se era vero se quando io mi partii se io lasciai alcune robe alla Chiesa, oppure al Successore; io poco mi ricordo di quello che lasciai, mi dicono quelli della mia servitù, che tutto quello che lasciai, lo lasciai alla Chiesa, non al Successore; ed altre robe che lasciò MonSig.r Danza, anche andarono a beneficio della Chiesa.

Prego V.S. R.ma che sta più informato appieno di q. e cose di farne inteso MonSig.r Rossi1, mentr'io per la età ho perduto quasi la memoria di ogni cosa.

Di più prego V.S. R.ma a farmi confermare dal Nunzio per l'esazione della mia Pensione la partita di Carmignano; mentre le altre partite della Mensa, eccettuata quella del grano sono di poca somma. Mi faccia q. a carità e resto riverendola con tutto l'affetto.

Di V.S. R.ma

Nocera 28 Giug.o 1779

Dev.mo ed obbl.mo Ser.e V.o

Alf.o M.a Vesc.o di Liguori

 

Trascrizione secondo l'originale autografa solo nella firma, che si trova (anno 1943) nell'Archivio dei Padri Gesuiti a Villa S. Luigi, Posillipo. -L'amanuense si può riconoscere in Fr. Francescantonio Romito, responsabile delle sgrammaticature presenti nel testo. Del resto egli scriveva come afferrava con l'udito.

Analisi della lettera fatta dal P. Oreste Gregorio.

Pubblicata nel Periodico S. Alfonso 14 (1943) 37.




1 Mons. Onofrio Rossi, nato in Aversa nel 1717, eletto vescovo di Fondi nel 1757, donde passò ad Ischia nel 1764. Nel 1775 fu trasferito a S. Agata dei Goti, essendo stata accettata la rinunzia di S. Alfonso.






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